Penelope

Raggi ha un problema di Gabinetto

Brunella Bolloli

Non è carino dirlo, ma Virginia Raggi ha un problema con il Gabinetto. Nel senso che non trova la quadra per l'ufficio che supporta il sindaco nelle sue funzioni e gestisce tutte le incombenze più delicate: ruolo molto prestigioso e anche ben remunerato (specie nella Capitale), ambito da molti perché smista i dossier più scottanti e contribuisce alla riuscita di una buona amministrazione. Lavora a stretto contatto con il primo cittadino e con gli assessori, per cui è meglio se il rapporto con il sindaco è saldo. La Raggi voleva metterci Daniele Frongia, suo fedelissimo e pentastellato come lei. Con un'ordinanza lo ha nominato insieme al vice capo, Raffaele Marra, dirigente con ampia esperienza alle spalle: il primo, essendo stato eletto in consiglio comunale, non poteva ricoprire quell'incarico e quindi avrebbe fatto tutto il secondo. Ma Marra aveva già lavorato con Alemanno e con la Polverini, per cui sono insorti gli ortodossi M5S (prima fra tutti Roberta Lombardi) e così le due nomine sono state revocate. Era stata contattata anche Daniela Morgante, donna esperta, magistrato della Corte dei Conti, già assessore al Bilancio nella prima giunta Marino, preparata e lontana dalle beghe di partito, tanto che, fiutata l'aria, se n'era andata prima che l'ex sindaco facesse crollare tutto. Morgante è detta Lady Conti e andava benissimo anche per l'assessorato al Bilancio di Roma, ma è stato scelto Marcello Minenna (ex Consob) e allora a lei toccava il vertice del Gabinetto. La nomina però non è mai arrivata. Al punto che, stanca delle lungaggini e delle tensioni interne al Movimento, Morgante ha detto stop: