Penelope

La "tempesta emotiva" del perito

Brunella Bolloli

Lui era geloso. Così geloso e ossessionato da essere in preda a una "tempesta emotiva". Poverino, va capito: non era in sé, troppo coinvolto dalla relazione, toccato da tante esperienze negative avute in precedenza, quindi il suo omicidio non è poi così grave.  Così, in sintesi, dicono le motivazioni con cui la Corte d'Assise d'Appello di Bologna ha quasi dimezzato la pena a un 54enne italiano, Michele Castaldo, reo confesso dell'omicidio di una giovane mamma moldava, Olga Matei. Uno sconto da 30 a 16 anni, che fa discutere l'opinione pubblica, non solo femminile. La loro storia era cominciata da poco più di un mese, lui era cotto e ogni messaggio sul telefonino di lei era visto come una potenziale minaccia. Lei, però, aveva una vita normale: una bambina di 10 anni avuta dall'ex marito, un lavoro come commessa da un ottico, il desiderio di offrire a sua figlia un mondo migliore. Invece quel giorno Castaldo l'ha attesa fuori dalla porta di casa, con una scusa è riuscito ad entrare e, una volta dentro, l'ha buttata sul letto e le ha stretto le mani attorno al collo fino a ucciderla. Poi, in un goffo tentativo di suicidio, ha ingoiato un po' di aspirine prima di essere scoperto dalla polizia e arrestato. Ha subito confessato, il Castaldo, del resto tutte le prove portavano a lui.