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Famiglia Cristiana contro la cacca di Benigni

polemiche da Fiorello

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L'ino del corpo sciolto lo conosciamo a memoria. «L'Inno del corpo sciolto/lo può cantare solo chi caca di morto/se vi stupite/ la reazione è strana/ perché cacare soprattutto è cosa umana...». E' volgare quanto lo sono i bebè che scoprono il pisellino o infilano le manine nel water. Sarà che abbiamo passato la nostra inquieta adolescenza ad intonarlo come mantra scatologico -è del 1979- ; ma constatare che “L'inno del corpo sciolto” di Roberto Benigni ha prodotto il picco di “#ilpiùgrandespettacolodopoilweekend” (Raiuno ore 21,16 milioni e 60 mila alle 23.10, share medio della puntata un mostruoso 50.23%) ci ringonfia d'un'allegria antica. E ci diverte osservare come Famiglia Cristiana, il Moige e i genitori cattolici dell'Aiart (come se tutti gli altri genitori fossero atei...) usino l'inno e il duetto di Fiorello/Jovanotti sull'importanza del profilattico come punching ball retorico; ed evochino per la cacca e la profilassi termini come “goliardata retrodatata” e “cattivo gusto”, “caduta di stile”. Il laico Alain de Botton nel saggio “Del buon uso della religione” (Guanda) sostiene, pur non credendo, la necessità della liturgia della messa cattolica ad uso degli atei. Consiglieremmo ai colleghi di Famiglia Cristiana e ai censori ad orologeria d'inzuppare il naso nel carico di tolleranza di quel libro. Fosse vivo Jonathan Swift -utilizzatore letterario dell'escremento come catarsi- direbbe loro che Benigni non è Luttazzi, e le sue non sono provocazioni ma guizzi di fanciullo.  Detto ciò, a parte i suddetti due elementi eversivi, l'ultima puntata dello show di Fiorello ci ha lasciato un Benigni che descrivendo “Le più belle dimissioni degli ultimi 150 anni” ha sì toccato l'incredibile 61% di share, ma pure il nodo delle performance di tutti i comici a venire. Cioè: ora che non c'è più Berlusconi di che diavolo parliamo? Berlusconi non c'è più, Benigni per sostenere il suo monologo, ha dovuto evocarne lo spettro. Battute tipo: «Quando Monti dice ce la faremo, sappiamo che si riferisce all'Italia. Monti è ricco di suo, Berlusconi è ricco di nostro»; «Figurati se non torna, ha lasciato l'Italia mezza morta, non lascia le cose a metà; «Salvalavita pischelli» non sono male, ma rivelano l'atroce verità che Silvio mancherà soprattutto ai suoi ( a volte giusti) detrattori. Eppure bisognerebbe fare un passo avanti anche nella comicità. «Non bisogna mai tornare indietro, nemmeno per prendere la rincorsa», ha detto Benignaccio citando Andrea Pazienza. É lì che ci ha strappato l'applauso...

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