BARAONDA BANCARIA

Salta (per ora) la norma per aiutare le mini popolari

Francesco De Dominicis

Sull’intervento c’è una convergenza quasi unanime in Parlamento. Ma per ora la norma che mira ad alzare la soglia degli attivi oltre i quali scatta l’obbligo di trasformazione, per una banca popolare, in società per azioni è stata stoppata in Parlamento. La questione riguarda il tetto agli attivi. La riforma varata a gennaio dello scorso anno dal governo stabilisce che oltre gli 8 miliardi una banca popolare deve diventare spa. L’idea, anche per andare incontro a esigenze riscontrate sul mercato, era spostare quel tetto a 30 miliardi, in linea col livello che – stando ai parametri della Bce – considera un istituto di interesse sistemico. Il paletto della riforma del 2015 sembrerebbe ostacolare alcune fusioni, pure suggerite dalla Banca d’Italia. Siccome parecchie banche popolari sono appena sotto quota 8 miliardi, i matrimoni diventano poco appetibili perché – subito dopo le nozze – bisognerebbe procedere alla trasformazione. Sta di fatto che in Parlamento qualcuno ha pensato che potesse trattarsi di un intervento su misura per Banca Etruria, una delle quattro salvate un anno fa e ancora senza compratore. Di qui il ripensamento e la bocciatura. Forse solo a tempo.