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Togliete a Mika la Littizzetto...

Alti e bassi del secondo ciclo dello show di Raidue

Francesco Specchia
Francesco Specchia

Francesco Specchia, fiorentino di nascita, veronese d'adozione, ha una laurea in legge, una specializzazione in comunicazioni di massa e una antropologia criminale (ma non gli sono servite a nulla); a Libero si occupa prevalentemente di politica, tv e mass media. Si vanta di aver lavorato, tra gli altri, per Indro Montanelli alla Voce e per Albino Longhi all'Arena di Verona. Collabora con il TgCom e Radio Monte Carlo, ha scritto e condotto programmi televisivi, tra cui i talk show politici "Iceberg", "Alias" con Franco Debenedetti e "Versus", primo esperimento di talk show interattivo con i social network. Vive una perenne e macerante schizofrenia: ha lavorato per la satira e scritto vari saggi tra cui "Diario inedito del Grande Fratello" (Gremese) e "Gli Inaffondabili" (Marsilio), "Giulio Andreotti-Parola di Giulio" (Aliberti), ed è direttore della collana Mediamursia. Tifa Fiorentina, e non è mai riuscito ad entrare in una lobby, che fosse una...

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Mika nudo con Littizetto Foto: Mika nudo con Littizetto
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Un elefante in una cristalleria (scrive, giustamente, il collega Davide Turrini sul Fatto Quotidiano.it). Ma anche i cavoli a meranda. O la finta anarchia di una pernacchia infilata in una canzone dei Beatles. Questa è Luciana Littizzeto, piazzata dall'agente Caschetto come ospite in Casa Mika (Raidue, martedì prime time). Luciana, ovvero la spalla di Mika straordinariamente in grado di distruggerne ogni poesia. Un po' come piazzare Anna Maria Barbera di Zelig accanto a Gene Kelly che canta sotto la pioggia. E dire che la seconda edizione del suddetto show era -e resta- un gioiello di suggestioni. Mika è un gigante a sua insaputa. Un gigante educato che passeggia, anzi danza su un copione zeppo di citazioni. Mika omaggia i grandi varietà della Rai anni '60, invitandone perfino i protagonisti (mai visto un duetto così carico di energia come quello con l'ultrasettantenne Rita Pavone). Cita, con devozione, Le cronache di Narnia di C. S. Lewis nell'armadio che attraversa le dimensioni; innesta nello spettacolo canoro una minifiction a metà fra Peter Pan e i viaggi nel tempo del Doctor Who; introduce Gregory il mostro peloso timido che pare uscito da Monsters della Disney. Citazioni. Infine, ammicca agli animalisti attraverso due cani-spettatori che fanno il verso ai vecchietti del Muppets Show. Il ritmo c'è, le canzoni anche, la presenza scenica pure. Metteteci anche lo spogliarello d'altri tempi di Dita Von Teese che fa il verso a Marilyn e quello del conduttore stesso - non senza imbarazzo- ed otterrete un viaggio scherzoso e sentimentale nel ventre della cultura pop. Epperò, diciamocela tutta, l'ascolto è stato una chiavica. Specie considerando i costi del programma: 9% di share e 1.843.000 spettatori per tre ore di messa in onda contro il 14,4% di share e 3.312.000 dell'anno scorso. Certo, c'era la partita. Certo, lo sprofondamento nella terza ora porta, inevitabilmnte, a cali di tensione. Certo, c'era la Littizzetto, il nostro elefantino dondolante su una ragnatela, come dice la canzoncina (che Mika potrebbe adattare su un faksetto alla Freddie mercury). Tutti elementi migliorabili, in attesa dei prossimi appuntamenti. Spero...

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