Complimenti per la trasmissione

De Luca, Giggino e il camorrista

Francesco Specchia

C’è qualcosa di atipico- una sorta di guerra asimmetrica- nell’uso delle tv «non ufficiali» alle pendici del  vulcano elettorale.   Prendete Vincenzo De Luca, tracimante governatore della Campania. Al netto dell’impressionante somiglianza con  Crozza che lo imita, De Luca si è prodotto in un monologo in più puntate sull’emittente locale salernitana Lira Tv (titolo dall’appeal incerto: Campania regione europea) imbracciando un metaforico fucile e sparando in faccia a Giggino Di Maio, leader dei Cinque Stelle flessibile al vento della storia. «Giggino non vuole fare un pacato confronto con me, ma io l’arma atomica contro di lui: basta leggerne il curriculum, stewart al San Paolo, manovale, fino ad arrivare alla dimensione del nulla...» soffia nel microfono O’ Presidente. E via, ecco De Luca prima evocare per Giggino la «ciucciaria» di  Eduardo De Filippo, la condizione perpetua del somaro; e poi eccolo a percularlo per la mancanza di cultura e soprattutto di trasparenza. Epperò, siccome il Fato disegna crudeltà con un colpo d’anca, ecco che proprio un’altra tv liminale -quella on line di Fanpage- manda in onda l’incontro, in candid camera, tra l’ex «camorrista pentito» esperto nel business dei rifiuti Nunzio Perrella con uomini vicini al figlio di De Luca, Roberto, assessore al Bilancio del Comune di Salerno. Il quale -a proposito di trasparenza- è costretto a dimettersi. Ora,  da sempre mi perplimo sull’idea giornalistica dell’«agente provocatore» (tecnica usata per anni dalle Iene, per sobillare i peggior istinti dei sessuomani in sonno). E probabilmente l’affaire De Luca Jr. finirà in una bolla di sapone elettorale. Però, a visionare i servizi di Fanpage - i cui giornalisti sono curiosamente indagati per «induzione alla corruzione»- tocca ammettere che la qualità del video è registicamente ragguardevole. Ed è assai efficace l’uso della telecamerina nascosta appuntata sul camorrista che cerca di piazzare i rifiuti agli interlocutori politici, i quali invece di prenderlo a mazzate lo prendono a mazzette (Mario Oliviero detto Rory consigliere comunale a Ercolano, sedicente «delfino di De Mita»).  Televisivamente, comunque meglio questo di mille talk show...