Complimenti per la trasmissione

Ornella e Patty, Thelma e Louise loro malgrado

Francesco Specchia

Ci sono due gentildonne, diciamo un po’ age, sciccose ai limiti dello snobismo, oceaniche nella verve, liftate dentro e fuori (non senza un certo senso di spiazzamento per lo spettatore, specie nella parte del fuori) che, in questi mesi, passano il loro tempo a tenere alta l’audience della Rai. Ornella Vanoni, classe ’34 e Nicoletta Strambelli in arte Patty Pravo classe’48, in qualsiasi altra nazione televisiva, oggi, si staglierebbe nel mausoleo della memoria, avrebbero un posto nel sacrario degli eroi nazionalpopolari. Nella peggiore delle ipotesi se ne starebbero a casa, col plaid sulle ginocchia a leggere Proust sorseggiando un Brandy al fuoco del camino e dei ricordi. Invece, dal siparietto con tanto di bacio in bocca all’ultimo Sanremo, sono costrette dalla ragion di Stato del servizio pubblico a fare le Thelma e Louise della canzone italiana. Duellano a Ora o mai piùcon Amadeus ( “Non è vero come dice Amadeus che mi addormento alle 22, è che da lui mi stavo annoiando”, puntualizza la Vanoni); duettano all’Ariston e a Che tempo che fa (domenica , Raiuno, prime time e Rai Play), titillano l’immaginario cantando le canzoni l’una dell’altra, Pensiero stupendo e Senza fine. E, forti del loro essere simulacro semovente, ricordano le loro esperienze come modelle nude a Playboy dove si facevano pagare con Palle artistiche di pomodoro; e si scambiano battute al cianuro (Fazio a Ornella: “E voi da quanto tempo siete amiche?” . “Da mai”, risponde lei); e fingono il rincoglionimento; e giuocano con la Littizzetto come fosse una bambola; e anticipano, perfino, gli ospiti del programma devastando la scaletta del bravo presentatore. Sfottono Virginia Raffaele che, a sua volta le percula in un videomessaggio in cui l’imitazione delle voci elegantemente biascicate di Patty e Ornella diventa inintellegibile forma d’arte. Ogni volta che Vanoni e Pravo allestiscono il loro show, spaziano da una gamma recitativa che va da Ava Gardner a Tina Pica. L’altra sera hanno fatto vincere la serata a Fazio (13,8% di share) il quale, ovviamente le ha già prenotate per le prossime serate. Ora, a parte l’effettiva piacevolezza dell’insieme, la loro presenza certifica, però, anche la solita pigrizia di pensiero autorale; e il fatto che, inevitabilmente, quella generazione d’acciaio continua ad asfaltare le successive. E devo ancora capire se questo è un bene o un male…