Complimenti per la trasmissione

Il modello psicanalitico delle battute di Pio e Amedeo

Francesco Specchia

E’ questa, senza dubbio, la peggior sconfitta del genere umano”. Stava in questa frase di Francesco Pannofino a chiosa dell’ormai mitologico (ma i miti, si sa, hanno molti volti oscuri) Emigratis, il senso della poetica di Pio e Amedeo. Oddio poetica… La peggior sconfitta del genere umano, nel programma di viaggi a scrocco più grottesco del mondo. Pannofino era ironico, ma osservando le loro colate di trash televisivo, sono anni che cerco di capacitarmi del fenomeno dei due trucidoni foggiani. Sono geni o bluff? Fool del teatro elisabettiano trapiantati a Foggia o eredi non riconosciuti di Lino Banfi e Alvaro Vitali? Il dubbio continua a macerarmi anche, anzi soprattutto, dopo aver visionato la prima puntata -vincitrice della serata- di Amici (Canale 5, sabato, prime time, rivedibile sul web). Nella quale il nostro dinamico due massacrava Alex Britti con pesanti allusioni sessuali alla ex Luisa Corna. Britti, choccato in giuria, era senza parole; aveva lo sguardo lacero di uno che si è appena accorto di aver saltato una rata della rottamazione esattoriale. Ma Pio e Amedeo infierivano: “Chi non è cresciuto con i successi di Alex Brutti! Soprattutto con un successo suo, Luisa Corna, mamma mia quando Alex si bombò Luisa Corna!”. Il web, sulle performance della coppia politicamente scorretta (“Siamo sempre pronti a salire sul carro del vincitore, non possiamo più rubare agli autogrill”, hanno dichiarato a Renato Franco del Corriere della sera), si divide. C’è chi li ritiene formidabili Checco Zalone al quadrato, e chi lo cospargerebbe di kerosene con un cerino acceso in mano. Pio e Amedeo hanno comunque una cifra stilistica. Imbastiscono assurde scommesse con sportivi o uomini dello spettacolo per farsi pagare i viaggi; prendono i vip a parolacce e pesciate in faccia nello stile del terrunciello cafonazzo di Diego Abatantuono; titillano la risata crassa, di pancia, di un pubblico che, in realtà, dovrebbe essere trasversale dalla borghesia aspirazionale al tamarro. A Sanremo hanno bucato il video. In me suscitano un profondo ed ancestrale senso di colpa. Quando osservo la loro volgarità imponderabile, io mi sbellico di nascosto. Però, se i miei figli mi chiedono notizie su di loro, io descrivo i due foggiani come fossero dell’Isis. Se fossero in Rai, a causa loro, avrei detratto il canone dalla parcella del mio analista….