Complimenti per la trasmissione

Lo strano caso delle Iene e degli spazzini romani scomparsi (mai che ci sia un pm quando serve...)

Francesco Specchia

D’accordo, le Iene a volte esagerano ad aggirarsi attorno alle carcasse dei nemici, quando questi magari sono ancora vivi. E, d’accordo, per cercare il colpo ad effetto, le iene diventano degli inarrivabili rompicoglioni. Ma davvero non capisco come, oggi, un’inchiesta pazzesca come quella di Filippo Roma sui rifiuti della Capitale (Le iene, Italiauno) non solo passi inosservata da tutti i media; ma non mi capacito perfino, di come, quando lo stesso Roma -il rompicoglioni- si avvicina a Virginia Raggi durante il conclave dei 5 Stelle a Napoli, be’, lì la farsa assuma i contorni di tragedia, con un branco di ultrà grillini inferociti che spingono il cronista verso il linciaggio. Il sottofondo era un mantra di delicatezze: una rapsodia di “merda, buffone, leccaculo, torna da tuo padrone”, che esalava la rabbia al cielo come nella miglior tradizione dei 5 Stelle cattivi. Ora l’inchiesta in questione verteva su un’intervista penitenziale -e in forma anonima- rilasciata da un operatore della Roma Multiservizi – società che raccoglie i rifiuti per conto dell’Ama. E dall’intervista si scopre che gli addetti, indottrinati dai loro capi,  non solo non raccolgono la spazzatura di notte a negozi chiusi; ma fingono di raccoglierla e “baggiano” forsennatamente sui negozi e se ne vanno ingoiati dalla notte. Le iene hanno documentato tutto, con tanto di riprese dei truffatori e delle targhe dei camioncini delle spazzatura. E, voilà, ecco svelato perché a Roma la monnezza si accumula ed è “tutta una merda” come riconosce, intercettata, la Raggi. A quel punto, per Filippo Roma io m’aspettavo una medaglia, un’encomio, una lupetta capitolina in similoro. Invece non solo il collega s’è scontrato con la faccia di bronzo del presidente di Multiservizi, tra l’altro un ex generale della Finanza; ma pure è stato abbondantemente perculato dalla Raggi stessa. La quale, prima, davanti alle telecamere, ha richiesto le prove del servizio per armare la Procura; ma dopo, dietro le telecamere, non si è più fatta trovare. Certo, Filippone Roma magari in Comune poteva presentarsi direttamente con i dvd della truffa invece che con un ‘enorme sacco di pattume che macchia le istituzioni romane peraltro già abbondantemente insozzate di loro. Ora mi aspetto che, oltre ai cinghiali, topi e gabbiani, vicino ai cassonetti, si palesi qualche pure pm…