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Maggioni-Assad lo strano caso dell'intervista misteriosa

E se l'incontro tra il re siriano e la giornalista, mai uscito in tv, finisse su RaiPlay?

Francesco Specchia
Francesco Specchia

Francesco Specchia, fiorentino di nascita, veronese d'adozione, ha una laurea in legge, una specializzazione in comunicazioni di massa e una antropologia criminale (ma non gli sono servite a nulla); a Libero si occupa prevalentemente di politica, tv e mass media. Si vanta di aver lavorato, tra gli altri, per Indro Montanelli alla Voce e per Albino Longhi all'Arena di Verona. Collabora con il TgCom e Radio Monte Carlo, ha scritto e condotto programmi televisivi, tra cui i talk show politici "Iceberg", "Alias" con Franco Debenedetti e "Versus", primo esperimento di talk show interattivo con i social network. Vive una perenne e macerante schizofrenia: ha lavorato per la satira e scritto vari saggi tra cui "Diario inedito del Grande Fratello" (Gremese) e "Gli Inaffondabili" (Marsilio), "Giulio Andreotti-Parola di Giulio" (Aliberti), ed è direttore della collana Mediamursia. Tifa Fiorentina, e non è mai riuscito ad entrare in una lobby, che fosse una...

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Forse ha ragione l'Adn Kronos: la mitologica intervista girata a Damasco che Monica Maggioni ha fatto al presidente Assad seguirà il destino di Fiorello: brillerà su Rai Play. O forse no. Forse davvero questo pezzo di giornalismo ormai leggendario come la pietra filosofale e i protocolli dei Savi di Sion –roba che nessuno ha mai visto-finirà in onda sulla tv di Stato siriana dato che a Rai News non se la sono filata di pezza. Per quel poco che è trapelato l'intervista Maggioni/Assad non è esattamente Frost/Nixon; trattasi di un incontro molto istituzionale, due sedie, il pavimento d'alabastro e qualche petardo tirato qua e là dal sovrano. Assad dice tra l'altro: «Gli europei sostengono il terrorismo in Siria e per questo devono fare i conti con i rifugiati». E ancora: «Perché avete i rifugiati in Europa? È una domanda semplice: per il terrorismo sostenuto dall'Europa - e ovviamente da Usa e Turchia - ma l'Europa è stato il protagonista principale nel creare il caos in Siria». Eppoi il presidente siriano ribadisce di “non avere nulla a che fare con le armi chimiche”, che “le sue truppe non le hanno mai usate” e che il rapporto dell'Opac in cui si accusa Damasco “è stato fabbricato solo ed esclusivamente perché lo chiedevano gli americani”. D'altronde, che altro poteva dire e che altro Maggioni poteva fare se non registrare lo sfogo ai limiti del latrato intimista d'un capo di Stato alawita. Certo, poteva fare come Oriana Fallaci con Khomeini.  La quale Oriana, sconcertata dal monologo sessista e razzista dell'ayatollah che si parava innanzi, si tolse il velo, salutò e se ne andò lasciando di stucco gli astanti. Ma erano altri tempi, altri eroi. E, a dirla tutta, non avendo io assisto al suddetto incontro, non mi sento di criticare. Vorrei, semmai che qualcuno mi spiegasse il giallo. Davvero l'ad Salini e il presidente Foa, i massimi vertici Rai hanno squarciato i corridoi di viale Mazzini con grida belluine perché l'intervista di Maggioni, perturbante di certi equilibri geopolitici, non era stata concordata con nessuna testata Rai? Sul serio il sindacato Usigrai s'è unito contro Maggioni in quadrata falange? Davvero Maggioni s'è fatta –diciamo- un po' i cavoli suoi, promettendo ad Assad (che già intervistò nel 2013) un palco cui ella stessa non aveva liberamente accesso? Maggioni, ottima professionista, direttrice di Rai Com dopo essere stata presidentessa della tv di Stato da sempre divide il pubblico. Certe volte troppo…

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