Verso le elezioni

Per battere Romney Obama fa il Bush

Glauco Maggi

  A meno di 100 giorni dal voto gli americani mettono il repubblicano davanti al democratico sulla questione etica e per chi ha più doti da leader. Romney batte infatti Obama per onestà personale e fiducia che ispira (46% a 44%), per leadership (48% a 44%) e per la stessa condivisione di valori tra gli elettori e il proprio candidato preferito (47% a 44%), secondo Pulse Opinion Research, che ha condotto il sondaggio per la testata di Washington The Hill. E' un brutto colpo per la campagna di Obama, che con gli spot negativi degli ultimi tre mesi sulla figura e sulle capacità personali dell’avversario  ha praticamente puntato tutto sulla demonizzazione dell’altro, anziché parlare dei propri successi, ovviamente perché non ce ne sono. Come il "nemico" - La campagna obamiana ha buttato alle ortiche il tono ottimistico e positivo del Change e della Hope di quattro anni fa, e ha deciso di ricalcare la tattica usata da George Bush, dicono i consiglieri del presidente, che nel 2004 demolì la credibilità di John Kerry. Il problema per i Democratici è che allora la questione fondamentale per il pubblico era la lotta al terrorismo, con l’appendice della guerra da vincere in Iraq. I Repubblicani riuscirono a convincere gli americani che il pacifista di ritorno Kerry, che si rivelò pure un bugiardo sulle sue azioni di guerra in Vietnam, non poteva essere il comandante in capo. Adesso il tema più caldo è l’economia, e Obama ha un bell’ostacolo nell’attaccare le qualità di finanziere di successo e di creatore di profitti di Romney. Le critiche sul suo passato alla Bain Capital in chiave populista e anti business, appare insomma dai risultati del sondaggio su onestà, fiducia e leadership della Pulse Opinion Research, non hanno minato il giudizio della maggioranza degli americani su Mitt, che viene preferito a Barack su questi delicati aspetti.  Il nodo occupazione - E, a proposito di priorità, la Gallup ha rilasciato oggi un secondo sondaggio proprio su quali compiti dovrà affrontare, nel 2013, il prossimo presidente. E se non è una sorpresa scoprire che al primo posto, con il 92% dei voti, gli americani hanno messo “la creazione di posti di lavoro”, lo è stata invece trovare, al secondo posto, che è “estremamente importante” debellare la “corruzione governativa”. Ha indicato questa priorità l’87% degli interpellati (erano consentite più risposte), davanti all’86% di chi ha segnalato la “riduzione del deficit” e la “lotta al terrorismo”, a pari merito, e all’85% di chi chiede di tenere in piedi la Social Security (pensioni pubbliche) e la Medicare (assistenza sanitaria a chi ha più di 65 anni), istituti che peraltro nessuno dei due partiti vuole abolire in toto, ma che entrambi hanno annunciato di voler riformare (il GOP con più decisione). Divisi per appartenenza politica, il 50% dei sostenitori di Obama mette in testa come “estremamente importante” l’assistenza sanitaria, mentre il 51% dei fans di Romney suggerisce al primo posta la “riduzione del deficit federale”.  La corruzione - Per entrambi i campi la creazione di posti di lavoro è la seconda priorità, “molto importante” per il 48%, ma per le altre 3 priorità tra le prime 5 i repubblicani e i democratici hanno idee diverse. I sostenitori di Romney esigono che si ponga rimedio alla corruzione del governo, che si tenga elevata la tensione nella lotta al terrorismo e che la Casa Bianca alzi il suo “standard morale”; i fans di Barack pensano più alla Social Security e alla Medicare, alla difesa delle scuole pubbliche ma, sorprendentemente, a combattere la corruzione governativa nell’America da 4 anni obamiana. di Glauco Maggi