Cerca
Logo
Cerca
+

In tre immagini l'Occidente si è prostrato al regime di Teheran

Glauco Maggi
Glauco Maggi

Giornalista a NYC per Libero, autore di Figli&Soldi (2008), Obama Dimezzato (2011), Guadagnare con la crisi (2013), Trump Uno di Noi (2016). Politica ed economia. Autori preferiti: Hayek, M.Friedman, T.Sowell

Vai al blog
  • a
  • a
  • a

L'umiliazione dell'Occidente, che si e' prostrato ai piedi del presidente iraniano Hassan Rouhani, e' in tre immagini che hanno fatto il giro del mondo: 1)le statue ai Musei Capitolini di Roma coperte per non offendere Rouhani; 2) la foto-opportunity regalata a Rouhani da papa Francesco, che si e' mostrato sorridente e giulivo al suo fianco in Vaticano; 3) i marinai americani in ginocchio e con le mani sulla testa, ripresi sul loro vascello che aveva sbagliato strada finendo nelle acque iraniane ed era stato sequestrato dalla marina di Rouhani. Quest'ultima e' la stessa posa che abbiamo imparato dai video diffusi dall'ISIS quando si preparano a tagliare la testa a giornalisti e cristiani, copti e curdi. E' stata data da Rouhani alle agenzie con l'intento evidente di imbarazzare l'America, contravvenendo alle elementari norme che regolano gli incidenti - non bellici- sul mare e facendosi beffa del segretario di Stato di Obama, John Kerry, che ha ringraziato Teheran per “la cooperazione e la pronta risposta”. Ma almeno, nel caso dello schiaffo agli USA, l'umiliazione della foto non e' auto-inflitta: e' l'Iran ad aver preso l'iniziativa di inorridire il pubblico globale, mostrando i marinai alla loro merce'. Piu' gravi sono le vergognose capitolazioni del pontefice e del premier italiano Matteo Renzi. Francesco aveva voluto ricevere il capo di stato Rouhani, una decisione discutibile di per se', visto di che capo di stato si tratta: secondo il Dipartimento di Stato Usa, nel 2014 l'Iran ha giustiziato 24 persone per il crimine di “inimicizia verso Dio”, come riporta Daniel Henninger sul Wall Street Journal in un articolo corredato dalle tre fotografie. Ma perche', oltre a vederlo in privato per ben 40 minuti, il papa ha anche voluto farsi fotografare mentre gli sorride a fianco? I cinici possono ricordare che Bergoglio e' recidivo: non aveva fatto lo stesso andando a Cuba? Non aveva dato la sua benedizione, di fatto, a un noto regime dittatoriale? Non aveva rinunciato a incontrare le “dame bianche” e i dissidenti per non irritare Raul & Fidel? Tutto vero. Ma con l'Iran e' diverso: non e' uno staterello dal futuro storico, economico, sociale segnato, come sono Cuba. O il Venezuela. Bergoglio viene dall'Argentina peronista & socialista e simpatizza per la sinistra guevarista, ma in quella parte del mondo non e' in gioco la sopravvivenza della civilta' giudeo-cristiana. Il regime attuale iraniano e' un cancro dell'umanita'. Vuole distruggere Israele. Sponsorizza il terrorismo. Aiuta lo sterminatore siriano Assad. Sono note le persecuzioni a sunniti, cristiani, evangelici, ebrei, yarsani e bahais. L'Iran e' il paese dove recentemente degli 801 candidati per l'Assemblea degli Esperti che dovra' nominare il prossimo Leader Supremo ne sono stati bocciati 635, che non potranno correre perche' non abbastanza “puri”. E dove, per le elezioni parlamentari in programma fra un mese, a ben 7mila aspiranti e' stato precluso il diritto di partecipare da un comitato di non eletti. La pietosa autocensura del governo italiano sui nudi delle opere d'arte per rispettare la “sensibilita'” di un oligarca che gelosamente difende la propria ‘cultura' da quindicesimo secolo ha gia' provocato il dovuto scandalo. Ma la vergogna non e' riparabile. Se e' l'Occidente intero, da Obama all'Europa, ad essersi inginocchiato all'oscurantismo islamista, gli italiani escono con le ossa ancora piu' rotte. Fa male, per chi vive in America, leggere, nel commento di Henninger, che “qualcuno potrebbe dire che gli italiani sono gli italiani, che il papa ha le sue ragioni, e che Obama e Kerry stanno solo finendo il loro viaggio di scuse. Ma cio' sottostima le lunghe serie di compromessi politici e di rese culturali che hanno portato gli USA e la UE a questo punto. Il rifiuto dell'Italia della sua propria eredita' culturale per far piacere al presidente dell'Iran e' un significativo evento simbolico… Mettere una scatola bianca su Venere per placare un Rouhani e' una sconfitta contro i persiani nel loro ritorno verso Est”. Una debacle che Renzi non puo' pensare valga i 17 miliardi di contratti commerciali con l'Iran. Un affare per il quale non ha potuto neppure brindare nella cena ufficiale, visto che Rouhani non si siede a un tavolo se c'e un bicchiere di vino, e i solerti camerieri del cerimoniale non l'hanno servito a nessuno. Glauco Maggi

Dai blog