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Se per Barack Obama l'islam radicale "non esiste"

Glauco Maggi
Glauco Maggi

Giornalista a NYC per Libero, autore di Figli&Soldi (2008), Obama Dimezzato (2011), Guadagnare con la crisi (2013), Trump Uno di Noi (2016). Politica ed economia. Autori preferiti: Hayek, M.Friedman, T.Sowell

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Barack Obama Foto: Barack Obama
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Obama sta cercando di replicare il modello “l'Islam Radicale non esiste” anche alle violenze di chi appartiene o inneggia egli estremisti di Black Lives Matter e del Nuovo Partito delle Pantere Nere. Come gli assassini di San Bernardino e di Orlando non sono, per lui, ‘islamici' - e infatti non li chiama così e ha ordinato a tutti i suoi ministri di seguirlo da otto anni in quella sua aberrazione -, del 25enne Micah X. Johnson che ha fatto la strage di Dallas ha detto solo che “è un demente” anche se ha affermato di “odiare i bianchi, specialmente i poliziotti bianchi”, e di essere “preoccupato per Black Lives Matter”. Barack non si è spinto a negare che Micha sia un afro-americano, ma ha tentato di isolare la sua azione a un caso eccezionale. Mentre tutti non possono che augurarsi che l'America non sia sull'orlo di Anni di Piombo in stile Anni ‘60 e ‘70, le parole del presidente tradiscono una paura nuova, anzi antica: che il fantasma di quegli scontri di strada che insanguinarono il Paese, da New York a Detroit, da Los Angeles a Chicago, torni ad aggirarsi minaccioso. L'impressione è che Obama voglia rattoppare la profonda lacerazione che i suoi otto anni di appoggio più o meno mascherato alle proteste basate sul risentimento di razza e sulle condanne, esplicite dopo i casi di Ferguson, Staten Island, Baltimora, Baton Rouge e Minneapolis, ha creato nel tessuto delle relazioni razziali. La sua finalità è sempre stata di raccattare l'intero voto afro-americano fomentando il vittimismo dei neri, anche se l'America reale non è affatto più quella del segregazionismo in vigore fino agli Anni ‘60. Le leggi dei Diritti Civili furono approvate oltre mezzo secolo fa e sono state applicate con un rigore che è andato persino oltre il trattamento razzialmente ‘ugualitario' nel caso dell' ‘affirmative action', il sistema che favorisce le minoranze nella assegnazione dei posti alle università e nel settore privato. Ma i DEM hanno sempre soffiato sul fuoco del razzismo, anche se in evidente trend di spegnimento, perché fa gioco per loro un clima di tensione, di mobilitazione perenne contro le discriminazioni, che è sinonimo di anti GOP a leggere ed ascoltare i media e le TV liberal dominanti. Per dare corpo alla “narrativa”, Obama e i DEM hanno ritualmente messo sotto accusa il sistema della giustizia americana, forze dell'ordine comprese, per ogni nero ucciso dagli agenti: anche se a Baltimora tra i poliziotti finiti alla sbarra c'erano tre neri e a Minneapolis l'agente che ha sparato era ispanico. Ora Barack fa l'ecumenico, perché non vorrebbe chiudere il suo doppio mandato con le piazze a ferro e fuoco. "Il Paese non è diviso come invece qualcuno ha suggerito. Voi non vedete sommosse”, ha detto Obama. “Non vedete la polizia andare contro la gente che protesta pacificamente. Gli americani di tutte le razze e di tutte le origini sono giustamente oltraggiati dagli attacchi non scusabili contro la polizia, a Dallas o altrove. Compresi i manifestanti, compresi i membri delle famiglie che hanno gravi preoccupazioni sulla condotta scorretta della polizia. Anche per loro ciò inaccettabile, non ci sono divisioni qui”. Ma sono pie illusioni, perché i buoi sono scappati dalla stalla. Mentre il presidente versava camomilla, le “pacifiche” proteste dei suoi amici hanno portato ad un centinaio di arresti, tra cui esponenti di rango di BLM. A Baton Rouge, le Nuove Pantere Nere hanno convocato sabato un raduno di protesta davanti a quello che hanno definito il Baton Rouge PIG (porco) Department, e PIG è lo stesso termine usato da Malcom X e a dai suoi seguaci quando le originarie Pantere Nere lanciarono l'offensiva sovversiva in difesa dei neri maltrattati dagli agenti. Altre manifestazioni sono in programma nei prossimi giorni, ed è più che probabile che, a margine di gente che manifesta civilmente, ci saranno facinorosi che ripeteranno distruzioni e saccheggi nel nome dei due morti in Louisiana e Minneapolis. Mentre l'esecuzione di Dallas firmata dal veterano anti-bianchi non ha placato le azioni di piazza degli estremisti, Hillary, che senza il 100% dei neri rischia di perdere, ha sfoderato il tono del Democratico DOC, quello che “la colpa è sempre dei bianchi”. “Dirò alla gente bianca, come me, di mettersi nei panni di quelle famiglie afro-americane che temono ogni giorno che i loro figli vadano da qualche parte, che devono proteggersi dagli incontri con la polizia” , ha detto alla CNN Hillary. E' convinta che il “senso di colpa” dei bianchi sia un fattore da sbandierare anche dopo Dallas, per compiacere neri e liberal in una botta sola. di Glauco Maggi

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