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Trump ha scelto il suo viceChi è il "falco" Mike Spence

Glauco Maggi
Glauco Maggi

Giornalista a NYC per Libero, autore di Figli&Soldi (2008), Obama Dimezzato (2011), Guadagnare con la crisi (2013), Trump Uno di Noi (2016). Politica ed economia. Autori preferiti: Hayek, M.Friedman, T.Sowell

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Adesso e' ufficiale, dopo tante voci: Trump ha annunciato venerdi' 15 con un tweet che il suo vice nel ticket presidenziale sara Mike Pence, che ha vinto la concorrenza interna di Newt Gingrich, ex Speaker della Camera negli anni di Bill Clinton, e di Chris Christie, governatore del New Jersey.  Pence, conservatore, profondamente religioso, amico dei Tea Party, con alle spalle 12 anni da deputato per l'Indiana in Congresso a Washington e dal 2013 governatore del suo Stato, e' nato 57 anni fa a Columbus (Indiana), si e' laureato in Legge alla Universita' del suo Stato, ed e' sposato con Karen che gli ha dato tre figli, Michel, Audrey e Charlotte. Ha ricoperto cariche nazionali per il GOP in Congresso, e la sua scelta e' positiva per Trump su tre fronti: 1) Aiutera' il businessman anti-sistema a guadagnare punti nell'establishment tradizionale del GOP, se solo si pensa che Pence diede l'endorsement a Cruz la settimana prima della elezione primaria in Indiana che risulto' decisiva a favore di Donald: quindi e' un “convertito” che potrebbe allargare la fetta di personaggi politici ancora “scettici” su Trump. 2) Portera' nel ticket l'esperienza doppia di legislatore federale per gli anni passati in parlamento e di amministratore con responsabilita' effettiva di comando nel proprio Stato. 3) Garantira' a novembre una vittoria di Trump in Indiana, stato “incerto” che Obama vinse nel 2008 e perse nel 2012. Sabato e domenica, ufficializzato il vice,  lo staff di Donald e il Comitato Nazionale Repubblicano faranno i ritocchi finali alla lista degli oratori. Oggi 14 luglio i media, tra cui il New York Times e FoxNews, hanno pubblicato un elenco di nomi che assicurano una Convention non “convenzionale”. Ci saranno grossi calibri dello sport, come Dana White, presidente del Campionato delle Arti Marziali e Natalie Gulbis, campionessa di golf. Il miliardario Peter Thiel, fondatore di PayPal, rappresentera' i conservatori della Silicon Valley, ma anche la comunita' LGBT (lesbiche, gay, bisessulai e transessuali), e per il mondo del business sara' affiancato da Thomas J. Barrack, investitore nel private equity immobiliare. I politici non mancheranno. Mentre Jeb e George Bush, Mitt Romney e John Kasich hanno fatto sapere che non ci saranno, almeno una ventina di personaggi storici (come Rudy Giuliani) e ancora in attivita' parleranno nelle serate a tema. Una sara' dedicata alla economia e una a Bengazi e alle malefatte di Hillary, con la presenza di parenti delle vittime dell'attacco in Libia e di militari che sono scampati. La delegazione delle donne sara' nutrita: ci saranno Pam Bondi, l'attorney general della Florida; Eileen Collins, la prima donna astronauta a guidare una missione spaziale; la governatrice dell'Oklahoma Mary Falin; la senatrice Joni Ernst dell'Iowa, oltre alla moglie di Trump Melania e alla figlia Ivanka. Intanto, i fedelissimi di Trump hanno gia' sventato i tentativi dei residui cospiratori “never Trump” di far passare una mozione per cambiare le regole della nomination. Non ci sara' quindi l'eeventualita' che tutti i delegati vengano liberato dall'obbligo di rispettare il mandato ricevuto con l'esito delle primarie Stato per Stato, che nominera' Trump, forte dei suoi 1500 voti, 300 piu' del 50%. L'azione dei “never Trump” era di puro disturbo, dopo che lo stesso ex avversario Ted Cruz aveva accettato di essere tra gli speaker alla Convention. Se avesse avuto successo, avrebbe avuto l'effetto di mostrare un partito diviso, favorendo di fatto l'opera dei media che sono gia' tutti arruolati nella battaglia di discredito di Donald a favore di Hillary. Su quel fronte, i “never Trump” che dovessero insistere nella contestazione anche senza speranza si troverebbero oggettivamente a braccetto con i militanti della galassia dei gruppi dell'estremismo di sinistra, da Black Lives Matter a Occupy Wall Street, che hanno promesso manifestazioni ostili sul posto. Non e' una bella fine, visto che i sondaggi oltretutto volgono favorevolmente verso Trump, che nel Rasmussen del 15 luglio e' davanti per 44 a 37 alla Hillary, e in quello NYT-CBS l'ha affiancata, recuperando il forte distacco di un mese fa. di Glauco Maggi

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