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Per Donald Trump si preannuncia il disastro: cosa dicono i sondaggi

Glauco Maggi
Glauco Maggi

Giornalista a NYC per Libero, autore di Figli&Soldi (2008), Obama Dimezzato (2011), Guadagnare con la crisi (2013), Trump Uno di Noi (2016). Politica ed economia. Autori preferiti: Hayek, M.Friedman, T.Sowell

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Quello che pareva un rimbalzino di Hillary dopo la Convention Democratica di Filadelfia si sta consolidando come un rimbalzone in tutti i sondaggi successivi. Per FOX News, il 4 agosto, Trump –Pence sono dietro di dieci punti, 49 a 39, alla coppia Clinton-Kaine. Un mese fa, prima della scelta dei vice, Hillary era davanti di soli sei punti, 44 a 38. Per NBC/Wall Street Journal, il 5 agosto, Hillary supera Trump di 9 punti, 47 a 38. La media dei sondaggi di RCP vede la DEM con un vantaggio di quasi 7 punti, ai massimi di cui abbia mai goduto: 47,4 contro 40,7. Per Trump ci sono meno di 100 giorni per recuperare, e l'impresa comincia ad apparire proibitiva.  Se si consolida la sensazione, trasmessa dai sondaggi, che la Clinton abbia la vittoria in tasca, diminuiscono le possibilita' di Donald di convincere gli “informati indecisi”, e anche i “disinformati” che cominciano a prestare attenzione al voto nelle ultime settimane, a schierarsi con lui. Che cosa è successo dopo che Trump aveva trionfato alla Convention di Cleveland del GOP, al punto che era salito due punti sopra la Clinton nella media RCP? Hillary e' quella che era prima – non piace, e' disonesta, e' bugiarda per una solida maggioranza di americani. Inoltre, il Comitato Nazionale Democratico ha avuto i vertici azzerati per lo scandalo dei favoritismi a favore di Hillary contro Sanders. Quindi non e' lei che “ sale “ per meriti propri, o del partito. Piuttosto, e' Trump che si sta inabissando e l'unico dubbio e' se sia tutta farina del suo sacco, oppure se e' la macchina dei media a fare cio' che sempre fa, ossia tifare DEM e attaccare il repubblicano di turno, con micidiale efficacia. E', probabilmente, un mix dei due fattori. Donald e' in continua eruzione di esternazioni politicamente scorrette, e non ha capito che non e' piu' nelle primarie, ma in dirittura d'arrivo davanti al pubblico generale. Quando diceva che costruiva il muro anti-messicani, l'obiettivo suo era di apparire piu' tosto degli altri concorrenti repubblicani per arrivare alla nomination: i media gli davano corda perche' faceva audience, e perche' scompaginava l'establishment del GOP. Ora, quando ha risposto alle provocazioni del padre del soldato USA islamico morto che lo ha attaccato dal palco di Hillary, ha avuto critiche severe anche da molti repubblicani (i Never Trump ma non solo), e ovviamente la stampa ha fatto da grancassa. Trump ha ragione quando strilla dei due pesi e delle due misure: la mamma del militare USA ucciso dai terroristi a Bengazi ha parlato dal palco del GOP, ha ricordato che Hillary le ha mentito spudoratamente in faccia, dicendole che la colpa della “sommossa” era del video antimaometto, mentre alla figlia Chelsea e al presidente libico la stessa Clinton aveva gia' ammesso di sapere che non c'era stata alcuna sommossa di popolo per il video, ma che era stato un attacco preparato da Al Qaeda. La stampa e le TV o hanno fatto orecchio da mercante, o hanno addirittura censurato la mamma per aver sfruttato “politicamente” il figlio morto. Hillary ha addirittura insinuato che la donna “ricorda male”, cioe' le ha dato della povera malata. Nessuno ha fatto la grancassa per questo ma Trump e' patetico se pretende correttezza informativa, ed e' colpa sua se non sa adattarsi ad un contesto ostile. O impara presto, o ha poche speranze di farcela. Hillary, piu' in basso di cosi' non puo' cadere. E' lui che deve sapersi rialzare. Glauco Maggi

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