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I telefonini distrutti e la lettera "C"Due simboli delle bugie di Hillary

Glauco Maggi
Glauco Maggi

Giornalista a NYC per Libero, autore di Figli&Soldi (2008), Obama Dimezzato (2011), Guadagnare con la crisi (2013), Trump Uno di Noi (2016). Politica ed economia. Autori preferiti: Hayek, M.Friedman, T.Sowell

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L'FBI, dopo aver giudicato "estremamente negligente", nel rapporto del direttore James Comey di inizio luglio, il comportamento di Hillary Clinton nella faccenda del suo server privato –illegale e insicuro perche' esposto agli hacker - ha dato un'altra mazzata alla reputazione della DEM rendendo pubblico il resoconto dell'interrogatorio dei suoi agenti alla ex segretaria di Stato. Se non si era capito perche' Comey non avesse incriminato Hillary per lo specifico reato di non aver protetto la sicurezza dei dati segreti governativi che entravano e uscivano dal suo sistema elettronico “fatto in casa”, adesso e' tutto piu' limpido. In realta' c'era poco da capire, di quella assoluzione di due mesi fa, perche' l'FBI e' un organo formalmente indipendente ma sostanzialmente e' il braccio investigativo del ministero della Giustizia di Obama, e Obama non voleva che la Clinton venisse eliminata dalla corsa alla Casa Bianca, ovvio esito di una incriminazione. Ma ora e' acclarato che si e' proprio trattato, fin dall'inizio, di un'operazione politica partigiana mascherata da inchiesta. Le pistole fumanti, un vero arsenale, si trovano nel sommario che l'FBI ha dato alla stampa (il venerdi' pomeriggio del fine settimana del Labor Day, tre giorni di festa che chiudono l'estate, oggi 5 settembre). Chi ha finora fatto lo gnorri sulle responsabilita', anzi sui crimini, commessi dalla Clinton e dal suo staff nella faccenda delle emails fatte sparire, deve fare lo struzzo e mettere fisicamente la testa nella sabbia per non vedere e non sentire. Cito qui un paio di episodi, quelli piu' clamorosi e piu' comici nella cinquantina di pagine del rapporto, tra quelli che hanno fatto breccia nella stampa e nei siti (filo repubblicani)  durante il black out del week-end vacanziero. Il mio favorito e' il seguente. L'FBI non e' stata in grado di ottenere neppure uno dei cellulari di Hillary mentre era a capo del ministero. La Clinton  aveva avuto 13 telefonini mobili privati, di cui almeno 8 durante i 4 anni al Dipartimento di Stato, quando per legge poteva usare solo strumenti ufficiali protetti. Con questi cellulari poteva avere accesso alle emails del suo conto privato clintonemail.com nel  server custodito nella cantina della sua villa di Chappaqua (New York). L'FBI, quando e' venuta a conoscenza della loro esistenza, li ha chiesti alla Clinton, ma i suoi legali hanno risposto di non essere in grado di produrli, perche' “introvabili”. Gli aiutanti di Hillary hanno detto agli investigatori dell'FBI che lei li cambiava continuamente, e che la “fine” di quelli vecchi diventava sconosciuta quando passava a un nuovo smartphone. Uno dello staff, Justin Cooper, ha testimoniato all'FBI di ricordare almeno due esempi in cui lui stesso ha “distrutto” due  Blackberry. Distrutti come? Cooper ha specificato che lo aveva fatto  “spezzandoli in due o colpendoli con un martello”. Distrutti perche'? Offensivo, e mi scuso, e' spiegarlo a chi e' in buona fede. Per gli altri preciso: Hillary voleva seppellire tutte le tracce della sua attivita', della sua gestione dell'affare tragico di Bengazi, dei conflitti di interesse tra ministero e Clinton Foundation. E chissa' che cos'altro. Sapeva, infatti, che un ministro DEVE lasciare tutto disponibile per regolamento, oltre che ai giudici se stanno indagando per qualche denuncia, anche ai giornalisti che hanno diritto all'accesso trasparente agli atti amministrativi (non classificati) grazie a una legge specifica (FOIA). A parte che Hillary aveva detto un anno fa, per giustificare il server personale illecito per le sue comunicazioni pubbliche e private, che aveva scelto di avere un unico cellulare “per convenienza”, non e' un caso di scuola di “ostruzione della giustizia” quello di un ministro che ordina a un proprio funzionario di far sparire i telefonini come farebbe un terrorista maldestro o un criminale? L'altro spunto d'ilarita', e di vergogna per gli agenti dell'FBI che l'hanno assolta, e' sulla lettera C (in maiuscolo). Quando hanno contestato a Hillary che dal suo server erano transitate svariate emails di documenti contrassegnati con la lettera “C” sul bordo, lei ha detto che non sapeva si trattasse della sigla per “Confidential” (confidenziale, quindi classificato e da proteggere) e pensava che fosse l'indicazione di una sequenza. Hillary e' stata 8 anni nelle Commissioni senatoriali dei Servizi Segreti e della sicurezza Nazionale, e quando e' stata nominata ministro di Stato da Obama ha dovuto firmare gli appositi documenti in cui riconosceva di essere stata “istruita” sul gergo ministeriale e sui suoi obblighi personali. Bugiarda o incompetente? O tutte e due? Scelga lei. Non sappiamo se gli agenti le hanno chiesto se avesse notato che non c'erano paragrafi con le lettere A e B, prima della C, ma propendiamo per il no. Gli investigatori dovevano stare al gioco, “investigare” ma non cercare la verita' vera, e tantomeno infierire e trovarla, tanto la conclusione la sapevano gia'. La domanda politica e' questa: gli episodi di cui sopra, posto che arrivino al pubblico (sta alla campagna di Trump usarli alla noia, costringendo la stampa a riprenderli), alzeranno ancora di piu' la soglia del 66% di americani che giudicano Hillary menzognera e non degna di fiducia? Nei due mesi che mancano, la Clinton non ha alcun margine di miglioramento della propria immagine, e puo' solo scendere nel rating: la media dei sondaggi RCP, che la vedeva in vantaggio di 8 punti a meta' agosto, registra oggi un distacco, piu' che dimezzato, di 3,9 punti. Il problema e' se Trump sara' capace di sfruttare la debacle di Hillary lasciando lei i suoi guai al centro dell'attenzione, o se fara' qualche autogol finendo lui in copertina.  di Glauco Maggi

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