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Trump furioso con i media americaniTutte le trappole nel dibattito con Hillary

Glauco Maggi
Glauco Maggi

Giornalista a NYC per Libero, autore di Figli&Soldi (2008), Obama Dimezzato (2011), Guadagnare con la crisi (2013), Trump Uno di Noi (2016). Politica ed economia. Autori preferiti: Hayek, M.Friedman, T.Sowell

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Mentre il primo sondaggio nazionale post dibattito TV di lunedi' 26, quello del Los Angeles Time che emette risultati quotidiani, ha dato oggi 28 il repubblicano davanti a Hillary per 4,1 punti, ormai e' scontro frontale, a 40 giorni dal voto, tra Trump e … i media americani. “Se non fosse per i media la truffatrice Hillary non sarebbe nemmeno piu' in gara”, ha tuonato Donald nel comizio di martedi' a Melbourn, nella Florida centrale. La folla strabocchevole, 10mila secondo la stampa locale e 20mila secondo la campagna del repubblicano, ha dato un'accoglienza da rock star a Trump, ad una temperatura torrida che ha provocato 4 ricoveri ospedalieri nel pubblico, per sfinimento dopo ore di attesa. La differenza di entusiasmo popolare durante i rally tra i seguaci dei due candidati ricorda quella tra i fans di Sanders e quelli di Hillary durante le primarie, quindi di per se' non e' garanzia di vittoria ai seggi. Di sicuro, pero', e' la prima condizione per lo “sfidante” del GOP di sperare di poter ribaltare le chance dell'avversario. E' vero che la Clinton non e' in carica, ma la percezione generale nel pubblico e' che lei rappresenti lo “status quo” e “ObamaTre” in un'opinione pubblica che pensa, a grande maggioranza, che il paese stia andando nella direzione sbagliata, e che un cambiamento si imponga. Per il sondaggio Rasmussen Report, soltanto il 28% degli americani, il 26 settembre, pensava che gli USA sono sul binario giusto, contro il 67% che pensavano l'opposto.  E Trump, outsider anti Washinghton a 24 carati, e' l'epitome del nuovo, del cambiamento. Hillary, ha attaccato Trump al comizio, “e' impantanata nel passato”, lo stesso concetto della sera prima, in TV, quando l'aveva sfidata cosi': “Sono quasi 30 anni che sei nel Palazzo e non hai fatto nulla di buono, e adesso dici che hai un piano…” . Nel suo attacco ai giornalisti mainstream, che hanno assegnato la vittoria del dibattito di lunedi' a Hillary senza riscontro nei sondaggi (anzi, quelli online hanno detto il contrario…), Trump aveva ancora ben presente le domande e le interruzioni di Lester Holt, il conduttore afro-americano di NBC della trasmissione della sera prima. Oltre a non disturbare la DEM con domande sui noti temi di rilievo che sarebbero stati scomodi per lei, da Bengazi alla Clinton Foundation, Holt non ha mai ribattuto alle sue risposte, neppure a quella sulle email del server segreto. Le ha lasciato dire solo “ho fatto un errore”, come lei ha ammesso da mesi, ma non ha dato seguito alcuno, ne' a questo ne' ad altri commenti della Clinton. A Trump, invece, non ha risparmiato nessuna controversia, da dove e' nato Barack alla dichiarazione non ancora rilasciata delle sue tasse. Soprattutto, l'ha interrotto e incalzato in 5 o 6 occasioni. Su un punto specifico, poi, ha detto e ribadito una cosa sbagliatissima, altro che “fact checking” (controllo dei fatti). Alla domanda su quale sia la sua ricetta per migliorare le condizioni dei neri, Trump aveva citato la tecnica “stop and frisk”, usata con enorme successo a New York da Rudi Giuliani e Mike Bloomberg per abbattere gli omicidi dei neri, da 2200 sotto il sindaco DEM Dinkins a meno di 400. Il giornalista l'ha interrotto dicendo che il metodo “era anticostituzionale”, il che e' una falsita'. La Corte Suprema, con la sentenza del 1968 nel caso Terry versus Ohio passata per 8 giudici a 1, aveva affermato la costituzionalita' del fermo, da parte della polizia, di gente sospetta di aver commesso un crimine o di essere sul punto di farlo, compreso il diritto di perquisire (frisk) il soggetto sospetto per vedere se aveva un'arma addosso. A New York, contro la polizia di Bloomberg, un giudice ultra liberal (Shira Scheindlin) aveva definito “incostituzionali” i fermi dei neri nei ghetti della citta', perche' percentualmente il loro numero era molto piu' elevato dei fermi dell'intera popolazione altrove, cioe' dove la criminalita' e' inesistente o quasi. Ma proprio la vigilanza intensa a Brooklyn, Harleem e nel Bronx, mirata a scoprire e disarmare i balordi delle gang, era stata la chiave del successo repressivo e aveva di fatto salvato la vita di migliaia di afro-americani e ispanici. La Corte d'appello del Secondo Circuito, sentito il ricorso di Bloomberg, aveva bloccato con procedura d'urgenza la misura del giudice Scheindlin, rimuovendola persino dalla causa , e consentito alla NYPD di proseguire con stop and frisk. Appunto perche' e' una tecnica costituzionale. “Lester Holt dovrebbe chiedere scusa per la sua interferenza e per il tentativo cosi' smaccato di aiutare la Clinton a sostenere la tesi sbagliata della incostituzionalita' di stop and frisk”, ha scritto sul WSJ l'ex sindaco Giuliani, consigliere della campagna di Trump. Ma e' inutile sperare nella correttezza e imparzialita' dei giornalisti, e Donald si deve aspettare lo stesso trattamento nel secondo dibattito tra 11 giorni, quando a fare da “arbitri-giocatori” saranno due conduttori di ABC e CNN. di Glauco Maggi

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