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La democrat Alexandria Ocasio-Cortez senza speranza: come vuol trasformare gli Usa in un inferno socialista

Glauco Maggi
Glauco Maggi

Giornalista a NYC per Libero, autore di Figli&Soldi (2008), Obama Dimezzato (2011), Guadagnare con la crisi (2013), Trump Uno di Noi (2016). Politica ed economia. Autori preferiti: Hayek, M.Friedman, T.Sowell

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Grazie ai media, Alexandria Ocasio-Cortez, la neo deputata Democratica Socialista, e' diventata l'immagine piu' vistosa del suo partito. Sara' perche', essendo all'estrema sinistra, le sue dichiarazioni collimano nella sostanza con quello che pensa davvero la soverchiante maggioranza dei giornalisti americani, e italiani a seguire. Sara' anche perche', nell'arena drogata e plasmata sul modello di Trump, il ‘twittista in capo', la ventinovenne star ispanica ha persino oscurato Bernie Sanders sparandole sempre piu' grosse, e le sue frasi fanno titolo. Prendiamo l'ultima, a proposito delle centinaia di migranti dal Centro America che hanno attaccato il confine meridionale, tirando sassi agli agenti e scavalcando le barriere. Di fatto hanno “invaso” gli USA, come aveva lamentato fin dall'inizio Trump nel suo tono iperbolico usuale, visto che in 69 sono stati arrestati sul territorio americano dopo essere penetrati con la forza. “Chiedere di essere considerato un rifugiato e fare domanda per avere questo stato non e' un crimine”, ha twittato la Ocasio-Cortez. “Non lo era per le famiglie degli ebrei che scappavano dalla Germania”. Cioe', fuggire dalle pur difficilissime condizioni economiche e sociali del proprio paese centro o sudamericano sarebbe come lasciarsi alle spalle i nazisti, i campi di concentramento, l'Olocausto. L'aberrazione del confronto e' la spia del misero livello politico-culturale della nuova dirigenza DEM, e compassionevole e' stata le replica del senatore repubblicano Lindsay Graham: “Le suggerisco di fare una visita al Museo dell'Olocausto a Washington. Potrebbe aiutarla a capire meglio le differenze tra l'Olocausto e la carovana di Tijuana”, ha twittato Graham. Tijuana e' la citta messicana di confine, dove persino la popolazione locale si e' ribellata per l'arrivo di oltre 6mila migranti irregolari e ha manifestato per la loro cacciata. Nel suo discorso della vittoria elettorale il 7 novembre, Ocasio-Cortez, che aveva fatto la campagna chiedendo l'abolizione dell'ICE, la agenzia governativa incaricata del controllo agli ingressi e del rispetto della legge sui confini, aveva rivendicato la sua diversita':”Nessuno aveva parlato chiaramente e autenticamente delle deprecabili violazioni dei diritti umani commesse dall'ICE”. Il contorto sloganismo della militante rossa, quindi, chiede che l'America faccia entrare indiscriminatamente i migranti paragonati agli ebrei in fuga, anche se e' quella stessa America in cui gli agenti ICE violano i diritti umani (e si comportano da nazisti, ha insinuato un'altra leader DEM, Kamala Harris, candidata alla presidenza nel 2020). Poco fa avevo bollato come “misero” il livello politico-culturale della nuova dirigenza DEM rappresentata dalla giovane Ocasio-Cortez, e adesso elaboro. Politicamente, dare corda e difesa alle azioni violente dei migranti e' un ovvio errore, un autogol: la maggioranza degli americani che vivono di legalita', che apprezzano le regole di civilta' e giustizia, che difendono il concetto di sovranita', sono spinti verso law & order quando e' in gioco l'esistenza stessa dello stato di diritto. Va bene l'asilo politico come atto di umanita', quando chi lo chiede ne ha i titoli, e rispetta il paese che lo concede. Ma reclamare un universale diritto a sfondare le frontiere e installarsi dove piu' piace e' inconcepibile, e indifendibile.   Del resto, e qui passiamo alla ignoranza storica della pasionaria DEM, il riferimento agli ebrei che fuggivano da Hitler e non commettevano alcun crimine cercando asilo, e' una clamorosa gaffe.  Che cosa successe davvero agli ebrei profughi dalla Germania e dall'Austria negli Anni 30? Gli USA, sotto il presidente Democratico F.D. Roosevelt, mantennero un rigido controllo sul numero dei migranti accettati in quegli anni, fino all'entrata in guerra nel 1941. Ricorda Tim Worstall sul Washington Examiner che non c'era differenza tra migranti e rifugiati, e dato il numero ristretto di chi poteva entrare, in molti non riuscirono e perirono. Addirittura, capito' che il governo del presidente dello stesso partito DEM della Ocasio-Cortez, F.D. Roosevelt, respinse e rimando' in Europa la nave St. Louis, che aveva un carico umano di ebrei, molti dei quali morirono poi nell'Olocausto. E gli Stati Uniti, per la vergogna del governo liberal di allora di F.D. Roosevelt,  non presero neppure parte alla iniziativa internazionale, chiamata Kindertransport (trasporto dei bambini) che salvo' decine di migliaia di minori sottraendoli agli aguzzini. Ricordare queste verita' del passato alla nuova stella del firmamento Democratico e' inutile: se nel 2018, da ispanica, sogna il socialismo che ha portato il Venezuela e Cuba a produrre miseria e  migranti invece che ricchezza, che cosa volete che capisca di storia, di nazismo, di olocausto? di Glauco Maggi

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