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Sondaggio Nbc-Wall street journal, i numeri che fanno godere Trump: come lo promuovono gli americani

Glauco Maggi
Glauco Maggi

Giornalista a NYC per Libero, autore di Figli&Soldi (2008), Obama Dimezzato (2011), Guadagnare con la crisi (2013), Trump Uno di Noi (2016). Politica ed economia. Autori preferiti: Hayek, M.Friedman, T.Sowell

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Il sondaggio NBC-Wall Street Journal di oggi ha confermato che gli americani sono soddisfatti per come Trump maneggia l'economia non solo sono sempre piu' numerosi, e in significativa maggioranza rispetto agli ‘scontenti', ma ha anche aperto una prospettiva nuova per il presidente: fare breccia nell'area di elettorato centrista e indipendente che non lo ama, potenzialmente allargando la base dei superfedeli che sono gia' convinti di votare per lui fra 18 mesi. Secondo NBC-WSJ, mentre il 51% degli elettori continua a vedere Trump sfavorevolmente in generale, rispetto al 46% che approva il suo lavoro alla Casa Bianca, la distanza tra chi lo promuove in economia e chi lo boccia si e' invece allargata a 10 punti in suo favore: il 51% di estimatori contro il 41% di detrattori. E questo sondaggio non e' affatto isolato, anzi. Tutti gli altri sondaggi del mese di aprile pubblicati dal sito Real Clear Politics registrano lo stesso trend positivo per Trump. E se quello della Reuters gli da' un vantaggio di un solo punto, 47 a 46, gli altri sono un trionfo: per GU Politics Battleground i favorevoli sono 58 e i contrari 38; per Harvard Harris sono 60 contro 40; per l'Economist sono 52 a 40; per la CNN sono 56 a 41. La media curata da RCP tra i sondaggi recenti e' di conseguenza del 54% di elettori che applaudono alla Trumponomics contro il 41% di insoddisfatti. Il distacco e' di 13 punti, che e' molto piu' marcato della differenza – l'8,9% - tra chi giudica in negativo l'operato del presidente in generale (che comprende il fattore della disistima personale), oggi al 52,9%, e il 44% di chi lo promuove. Evidentemente i risultati brillanti dell'economia USA, che hanno raggiunto un picco in aprile dopo un primo trimestre partito male a gennaio, stanno avendo un effetto. Oggi i sondaggi sono concordi nel plauso dell'economia trumpiana, come ho scritto sopra, ma se si guarda indietro ai primi mesi del 2019 non c'era questa unanimita': in gennaio il sondaggio CBS dava il 44% di favorevoli e il 52% di contrari (-8%) e quello della Universita' Quinnipiac il 46% di promozioni e il 51% di bocciature; ancora in febbraio il sondaggio Economist dava i contrari, al 47%, piu' numerosi dei favorevoli, al 46%. La campagna di Trump, sulla base di queste rilevazioni, sta percio' scoprendo un nuovo terreno di possibili conquiste per il novembre 2020. A fianco dell'ovvio impegno a far ritornare ai seggi tutti i vecchi sostenitori che avevano fatto vincere il candidato repubblicano nel 2016, molti dei quali hanno poi disertato alle elezioni di medio termine del 2018 consegnando il controllo della Camera ai Democratici di Nancy Pelosi, gli uomini del presidente intendono sfruttare il vento dell'economia puntando proprio su quel gruppo consistente di votanti ‘travagliati', il 13% rilevato da RCP, che apprezzano la Trumponomics per i risultati ma sono restii a premiare al seggio il suo titolare, regista del boom. Niente di rivoluzionario, in verita'. “E' l'economia, stupido!” resta infatti lo slogan che ha fatto vincere, o perdere, tutti i presidenti (nei tempi di pace). di Glauco Maggi

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