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Loree K. Sutton: lesbica, veterana dell'esercito con la passione per la boxe. Sarà lei il sindaco di New York?

Glauco Maggi
Glauco Maggi

Giornalista a NYC per Libero, autore di Figli&Soldi (2008), Obama Dimezzato (2011), Guadagnare con la crisi (2013), Trump Uno di Noi (2016). Politica ed economia. Autori preferiti: Hayek, M.Friedman, T.Sowell

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Per entrare da padrona alla City Hall, quando l'attuale sindaco Bill de Blasio lascera' la carica nel 2021, sta scaldando i muscoli, anche letteralmente, un personaggio nuovo. Anzi, nuovissimo. Loree K. Sutton, 60 anni, e' una donna, e per la citta' sarebbe la prima volta di una donna. E' lesbica, dichiarata e sposata, e anche questa caratteristica sarebbe una primizia. E' una veterana dell'esercito, poi, con missioni in Egitto e durante l'invasione dell'Iraq, che nella carriera militare ha raggiunto il grado di brigadiere generale. E ‘il generale', appunto, e' come la chiamano gli amici che fanno la boxe con lei al Trinity Boxing Club di downtown Manhattan, dove e' una assidua praticante della noble art. Di professione psicoterapeuta, Loree e' stata a capo del Dipartimento cittadino dei Servizi per i Veterani durante il primo mandato di de Blaisio, unica brevissima esperienza nell'amministrazione pubblica. Dal profilo che le ha dedicato il New York Times si apprende che la carica municipale e' stata solo una parentesi in una vita lontana dalla politica del Palazzo. Infatti, Sutton si era sempre registrata “indipendente” nelle liste elettorali, e si e' iscritta come “Democratica” solo di recente, appunto per partecipare alle primarie del partito DEM. Vincerle, equivarrebbe ad essere eletta, essendo New York una citta' di fatto monopartito (i registrati del GOP sono in settimo dei DEM). La inclinazione politica di Loree e' decisamente verso la moderazione, una presa di posizione coraggiosa nella citta' di de Blasio e della socialista Alexandria Ocasio Cortez. “Credo che sia il tempo per un nuovo tipo di leadership, una che cerchi di unire e che pensi alle vecchie sfide e ai vecchi problemi in modi nuovi che traggano beneficio dalle voci e dalle prospettive di tutti i newyorkesi', ha detto Sutton al New York Times. E con chiara allusione a de Blasio ha aggiunto: “Non e' abbastanza avere grandi idee e introdurre nuovi programmi, bisogna riuscire a realizzare operazioni di classe mondiale”. La matricola DEM ha detto che era stata colpita dal grande numero di veterani che si erano candidati nelle elezioni del 2018, e ha tratto ispirazione dal loro esempio. Da sei mesi sta cosi' organizzando la sua campagna che ha gia' un consulente retribuito, Tucker Green, fondatore della omonima societa' di consulenza politica e di raccolta di finanziamenti. La prima fan di Loree e' la moglie, Laurie Leitch, da 25 anni affermata psichiatra e ricercatrice in campo neurologico, fondatrice della societa' di consulenza Threshold GlobalWorks, che l'ha convinta a lanciarsi nelle sfida. Ken Fisher, managing partner della Fisher Brothers, societa' di sviluppo immobiliare di management con 8,5 miliardi di dollari di valutazione di mercato e' uno dei primi sostenitori finanziari della Sutton. Fisher ha detto che ha conosciuto la neo-candidata nel suo ruolo di Ceo della Fondazione Fisher House, che ospita veterani malati lontani da casa, e di co-Chairman del Museo Intrepid Sea, Air & Space. “Essere un generale e' come essere un Ceo: la Sutton e' brava a lavorare sotto pressione”, ha detto di lei Fisher. “Puo' gestire la citta' e andare d'accordo con il governatore . Invece di demonizzare i business e le corporation in quanto tali, lei vede bene il valore di mettere insieme il pubblico e il privato”. L'approccio e' lo stesso di quello di Mike Bloomberg, e agli antipodi di quello di de Blasio che sta governando con il chiodo fisso della lotta di classe, e del ridimensionamento del ruolo delle forze dell'ordine. Il risultato e' ben visibile nel fenomeno crescente dei senzacasa e dei malati di mente fuori controllo, e nella frustrazione degli agenti di polizia che sono nel mirino del sindaco e non si sentono protetti nelle loro azioni. E' in questo momento critico che il commissario capo NYPD, James O' Neill, si e' appena dimesso. Le chance della Sutton, che lottera' contro una sfilza di burocrati e politici professionali alla de Blasio, sono in funzione del clima sociale e di law & order in citta'. Se peggiorera' ancora la qualita' della vita nelle metropolitane e nelle strade, minacciata dalle nuove norme permissive del sindaco che hanno de-criminalizzato i piccoli reati (non pagare i biglietti in metro, urinare per strada, assistere a casi frequenti di delinquenti arrestati e rilasciati in pochi giorni eccetera) , i newyorkesi potrebbero presto rimpiangere Rudy Giuliani, e il suo successore Bloomberg che segui' la stessa politica della sicurezza. Loro due erano, rispettivamente, un inflessibile ex procuratore giudiziario, e un brillante imprenditore finanziario, entrambi con l'idea chiara di fare ancora grande New York (prima di Trump). Stavolta a disposizione c'e' una pugilessa che ha fatto il brigadiere generale. Niente male, se servisse.   di Glauco Maggi

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