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Ilaria D'Amico, la formula del successo senza eccessi

La 7 e Sky, politica e calcio

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I più la conoscono per le sue assidue frequentazioni con il mondo del calcio targato Sky. Già questo dettaglio rende Ilaria D'Amico un fenomeno atipico in un mondo fortemente tipicizzato com'è quello della conduzione televisiva, fortemente marcato dalla presenza maschile, nonché da un certo maschilismo, sia pur velato. Il fatto poi che Ilariona si vada guadagnando un posto al sole in quel ristretto spazio dei dibattiti televisivi con il suo Exit, talk show d'inchiesta in onda tutti i mercoledì su La 7 dove misura e buon senso sono la cifra stilistica, rende ancor intrigante il personaggio. Che, da mercoledì, non è più un fenomeno, ma un fatto. Con il 6,48% di share l'ultima puntata del programma, dedicata al «vento del nord che scuote l'Italia» (il direttore editoriale di Libero Vittorio Feltri e il nobel Dario Fo fra gli ospiti),  ha fatto registrare il record stagionale di ascolti. La media della trasmissione de La 7 era del 4%. Un primato, quello ottenuto da Exit, che vale doppio, essendo arrivato nella serata in cui Vittorio Sgarbi, su Rai Uno, faceva registrare un clamoroso flop. Insomma, calcio e politica, argomenti molto maschili in un Paese che non è per donne, vengono trattati dalla D'Amico in modo vincente e convincente, stando a quello che dicono i numeri.  «Ci sto molto comoda. Finché lasciano il pallino a me, io me lo tengo», ha raccontato la conduttrice al Corriere della Sera, in una recente intervista, «il calcio non mi impegna energie mentali, ho un approccio da tifoso nell'arena, vengo pagata per una cosa che mi diverte. Exit invece è il risultato di una passione coltivata da una vita che alla fine ha dato i suoi frutti. Ma se mi devo pensare tra 20 anni, mi vedo più a seguire attualità e politica, piuttosto che a sondare ancora le praterie del calcio». Forse non ha torto. E proprio perché la D'Amico vede così il suo futuro quando è stata ospite di Michele Santoro ad Annozero, ha esordito  dicendo di «essere venuta ad imparare dal maestro».

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