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Per la vita in diretta Liorni batte Romita. Meglio un esterno del risparmio...

E dire che volevano le risorse interne

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Atto primo, scena seconda: assemblea dei giornalisti Rai. Silenzio, parla il neo direttore generale Lorenza Lei. “ Ora più che mai è necessario valorizzare le risorse interne, in nome della professionalità e del risparmio”. Atto secondo scena prima: caselle da riempire. Per la conduzione de La vita in diretta Marco Liorni, esterno Rai, viene preferito ad Attilio Romita, redattore e conduttore del Tg1, uno dei volti più amati dagli italiani. Per la direzione del Tg2, definitivamente tramontata l'ipotesi Susanna Petruni, attuale vicedirettore del Tg1, spunta il nome di Mario Sechi, direttore del quotidiano romano Il Tempo. Ora, al di là dei nomi sui quali non c'è niente da eccepire, la Rai ha davvero bisogno di guardare fuori dalla finestra per riempire le caselle vuote? Marco Liorni, cresciuto con il Grande Fratello, costerà alla tv pubblica fra i 200 e i 300mila euro. Qualcosa in più andrebbe in tasca a Sechi vista la media percepita dai direttori di testata, la cui nomina è contrastata soltanto dall'attuale conduttore di UnoMattina estate Gerardo Greco. Il quale, però,avendo già fatto rientrare la famiglia dagli Stati Uniti, sogna in grande e punta a prendersi una prima serata. Magari quel giovedì sera di Rai Due, orfano di Michele Santoro, che vale molto di più del Tg2. E poi c'è lo stipendio della diretta interessata. La Lei, per sua stessa ammissione, guadagna meno di tutti, circa 400mila euro, ed è decisa a veder ritoccato verso l'alto il proprio compenso. L'obiettivo iniziale era quota 600mila euro, che è una bella cifra per un direttore generale dipendente dell'azienda che dirige, ma il consiglio di amministrazione ha detto no. Il punto di equilibrio fra la domanda è l'offerta potrebbero essere quei 500mila euro offerti alla Lei dal Cda. Cifra che l'attuale direttore generale continuerebbe a percepire nel caso in cui, a marzo del prossimo anno, non dovesse essere confermata nell'incarico. Circa le nomine, invece, ciò che sta dietro al gioco dei nomi riguarda la politica. Romita era stato offerto alla rete direttamente dal direttore del Tg1 Augusto Minzolini, ma Mauro Mazza ,il timoniere dell'ammiraglia della Rai ha detto no, essendo in rotta di collisione con il responsabile della testata. Sechi, invece, è sostenuto da una cordata bipartisan che va da Maurizio Gasparri a Italo Bocchino. Un gradimento simile difficilmente lascia la Lei indifferente. Insomma, a viale Mazzini sarà anche tempo di vacche magre, ma quando si tratta di accontentare la politica, nel caso delle conduzioni, e di sistemare i propri conti, non si basa a spese.

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