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Radiati: la medaglia al petto dei 'federals'

La Figc se ne frega di "attualizzare" sentenza e motivazioni contro Moggi, Giraudo e Mazzini

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La Figc se ne frega di «attualizzare» sentenza e motivazioni e 59 mesi dopo Calciopoli radia Moggi, Giraudo e Mazzini. Delega a farlo la Disciplinare dell'avvocato Artico (forse all'ultima sentenza), gli fa rimettere mano al caso Calciopoli com'era il 25 luglio del 2006 con un'aberrazione giuridica quale quella del costringere chi si fa costringere ad operare a «sentenze rese»: aprire la scatola chiusa in fretta e assai malamente in piena trance giacobina e riproporre perfino le stesse parole, in una sentenza sbrigativa, che taglia corto. Chi ha avuto, ha avuto… Se ne fregano anche della pretesa buona condotta di chi come Giraudo non aveva disturbato il manovratore: d'altronde la Figc ha chiesto proprio martedì i danni ai protagonisti di Calciopoli, prevedere in attesa di poterli incassare, quegli euro, una sentenza non pesante era un controsenso; non per chi crede che la federazione che grazia Preziosi, Sabatini, e di recente Dal Cin e fa lo sconto a Buffone, quello del Ravenna, sia indipendente. Di certo questa Figc ha detto che se ne frega di considerare rilevanti  i molteplici eventuali reati sportivi commessi da altri tesserati ora ai vertici di federazione, club, Aia  e Uefa che mai saranno perseguiti in virtù di prescrizioni che spuntano come jolly, per gli altri. Diventa medaglia al petto dei federales lo scalpo glabro di Moggi, Giraudo e Mazzini strappato dopo 59 mesi e giustificato attenderne 14 per dirci se esistevano telefonate imbarazzanti dell'Inter scudettata nel 2006. Chiamatela voi giustizia una cosa così, a noi non riesce. di Alvaro Moretti

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