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Romani spende 30 mila euro per spiegare come ha fatto crescere le imprese italiane

Non se ne vedono gli effetti, ma lui tutto serio: "investire nella comunicazione istituzionale ha un effetto moltiplicatore". Di zero...

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Il documento è stato inviato alle Camere il 26 ottobre scorso, forse pensando perfino di strappare un applauso a scena aperta. Il ministro dello Sviluppo Economico, Paolo Romani ha spiegato di avere speso nel 2010 solo 207 mila euro per studiare le migliori ricette per la politica industriale italiana, risparmiando la bellezza di 182.720,53 euro. Nel 2011 la cifra stanziata è invece di 315.476 euro, e dovrebbe bastare. Romani però mette le mani avanti su una spesuccia extra lì infilata: 30 mila euro dedicati alla “comunicazione istituzionale”. Non che si siano visti particolari effetti sulle imprese italiane per le ricette di politica industriale elaborate dal ministero, ma certo quei 30 mila euro fanno fischiare le orecchie più di altre somme. E lui spiega: “a chiarimento di tale attività, concernente la comunicazione istituzionale, va precisato che per ogni attività di intervento del Ministero per il raggiungimento degli obiettivi di sviluppo economico del Paese, si rende indispensabile assicurare una connessa attività di comunicazione istituzionale, che si appalesa assolutamente imprescindibile”. E se non basta, ecco la lezioncina: “nelle moderne strategie dell' intervento pubblico l'informazione, attraverso la comunicazione istituzionale, costituisce fattore necessario per assicurare un effetto moltiplicatore all'intervento stesso, a tutto vantaggio della proficuità della spesa pubblica e dell'ottimizzazione degli obiettivi perseguiti”. Giusto, signor ministro. Quei 30 mila euro saranno certamente serviti a moltiplicare l'effetto delle misure del governo a favore delle imprese. E che risultato dà moltiplicare per zero?

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