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Proposta choc nelle mani di Monti: abolire la Guardia di Finanza

Piano del tributarista di Tanno: uomini e funzioni anti-evasione tutti all'Agenzia delle Entrate

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Il documento è arrivato sul tavolo del ministro dell'Economia, Mario Monti, insieme a tutto il materiale raccolto dalla commissione Finanze della Camera nel corso dell'indagine conoscitiva sulla riforma fiscale. In primo piano un testo scritto da uno dei massimi tributaristi italiani, il professore Tommaso di Tanno, già consulente del governo di centrosinistra e dell'ex ministro delle Finanze, Vincenzo Visco, apprezzatissimo dal Pd e ben conosciuto dallo stesso Monti. Nel documento, oltre a molti consigli, anche una proposta choc: abolire la Guardia di Finanza, o ridurne al minimo i compiti, trasferendo tutte le funzioni di lotta all'evasione fiscale alla Agenzia delle Entrate guidata da Attilio Befera e al suo braccio operativo, Equitalia. Secondo Di Tanno infatti è necessaria “l'unificazione del corpo che vigila sull'adempimento dei doveri tributari. Il dualismo Agenzia delle Entrate-Guardia di Finanza non ha più ragion d'essere. Esso, anzi, produce spesso e volentieri frutti avvelenati. All'Agenzia i compiti amministrativi. Alla Guardia di Finanza, se proprio se ne vuole mantenere l'esistenza- cosa della quale non avverto la necessità –le funzioni di carattere militare (tipo dogane e frontiere). E' mia opinione, al riguardo, che un ulteriore investimento in uomini e mezzi dell'Agenzia (ma basterebbe il travaso di quelli della Guardia di Finanza), potrebbe, peraltro, portare risultati appaganti”. La patata bollente ora è nelle mani di Monti…

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