L'incantesimo del Cav: un mondo senza opposizione
Più che una protesta, sembrava l’ultimo, perverso – geniale - incantesimo del Cavaliere. Un mondo senza opposizione. Un Parlamento senza democratici che gridano “dimissioni, dimissioni”, senza centristi che soppesano il loro aiuto repubblicano, senza dipietristi in toga e condanna. Solo loro: Pdl, Lega e Responsabili. Malconci, ma da soli. Del Pd, oggi, a Montecitorio, c’erano solo Matteo Colaninno, a guardarsi i giornali in sala lettura, Mario Barbi, sperso per il Transatlantico, Gianclaudio Bressa, sfrecciante per un corridoio laterale all'Aula dopo aver acquistato un biglietto del treno, Antonello Giacomelli, a fumarsi una sigaretta in cortile, Beppe Fioroni. La desolazione era tale che il capo dei popolari non ha trovato di meglio da fare che parlare, a lungo, con Franco Giordano, che non è proprio un fioroniano. Stralci dalla conversazione. Fioroni: