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Faceva il palo...

Gli effetti collaterali della domenica a piedi

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La domenica a piedi è iniziata con il sindaco a giocare a bandiera nel ruolo di “palo” (un ritorno alle origini?) ed è finita con il centro di Milano inondato che neanche a Tokio il giorno della sagra della salsiccia di tonno cruda. Spallate per salire su un treno della metropolitana, code chilometriche per riuscire a entrare in un museo. Da Gratosoglio o da Niguarda, per raggiungere il centro ci è voluto più di un'ora. Per poi, magari, sorbirsi la “lectio magistralis” di Dario Fo, premio Nobel incartapecorito ma ancora aggrappato al palcoscenico nonostante gli 85 anni di età. Qualche commento spulciando a caso dalla bacheca Facebook del sindaco: . . . . Ecco, appunto, in molti non capiscono. Non si capisce, per esempio, perché chi per tutta la settimana da bravo cittadino ha usato i mezzi pubblici, non possa farsi un giretto in macchina almeno la domenica. Il sindaco l'ha detto chiaro e tondo: . Era meglio se ci educava al silenzio, cominciando a dare l'esempio per primo. 

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