La paga che non c'è

Matteo Pandini

In principio, fu il federalismo di Gianfranco Miglio. Poi, in ordine sparso, ecco le province autonome. La secessione. La devolution. Il federalismo fiscale. Oggi spuntano le macroregioni. Si ammette che, in anni di governo a Roma, la situazione è cambiata poco o nulla. Umberto Bossi, tornato all’opposizione, prova ad alzare i toni. E lancia l’ennesima sfida. Dal Parlamento della Padania rimbombano vecchie parole d’ordine, anche se la manovra finanziaria s’è presa le prime pagine. A Vicenza, puntuale come una sviolinata a Monti, s’è riparlato anche delle buste paga territoriali. La sindacalista padana, Rosi Mauro, ne fa una questione di vita o di morte. Le invoca in ogni comizio. Domanda. Quante volte l’argomento è finito nelle cene di Arcore? E in consiglio dei ministri? E in commissione? Il Cavaliere cosa diceva? Perché non sono all’orizzonte? Sembrano confinate nel libro dei sogni. Anche più del federalismo.