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Chiara, "olgettina" per una notte, si pente e ora vuole la rivincita e va a Miss Italia

Due anni fa, la ragazza fu ospite ad Arcore e di quella serata ricorda: "non era una cena elagante, c'erano uomini e donne disposti a tutto"

Leonardo Diana
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Sono trascorsi due anni dalla famosa cena di Arcore e Chiara Danese, oggi parte civile al Processo Ruby, non ha dimenticato quell'unica serata trascorsa nella residenza dell'ex premier Silvio Berlusconi."Quella è stata una serata movimentata, mi sentivo a disagio e spaventata perché ho visto cose che non avevo mai visto un ambiente che non si vede tutti i giorni, quelle non erano cene eleganti, le cene eleganti sono tutt'altro, io ho visto altro, un ambiente che non mi piace, ho visto uomini e donne disposti a fare di tutto". Con queste parole la Danese, descrive quella serata. Da quella notte la sua vita è cambiata, è stata male, ha reagito, ha abbandonato il mondo dello spettacolo, adesso lavora in un supermercato di Verbania, dove si occupa dei bambini mentre i genitori fanno la spesa.  La rivincita - Ma adesso la ragazza cerca la sua rivincita nel mondo della televisione e prova ad entrarci dalla porta principale approdando a Miss Italia: “Ho ricominciato a sfilare: ho partecipato alle selezioni di Miss Italia, vincendo la fascia di Miss Sorriso Fiat Piemonte-Valle d'Aosta. Questo mi dà il diritto di partecipare alle prefinali del concorso a Montecatini. Voglio dimostrare che si può entrare nel mondo dello spettacolo senza scendere a compromessi”. Parte civile al processo - La Danese oggi vuole dimenticare quella serata confessando di voler trovare un riscatto personale anche nei confronti di tutti quelli che l'hanno definita una escort: "Sono stati due anni difficili, il paesino dove vivo, Gravellona, parla, giudica e non conosce i fatti reali, ho avuto appoggio della mia famiglia ma la gente mi ha definito una "escort e una poco di buono". Oggi, la ragazza è parte civile al processo che vede imputati Lele Mora, Emilio Fede e Nicole Minetti: "Ho deciso di costituirmi parte civile perché ero stufa delle cattiverie gratuite, dei giornalisti sotto casa". Per quanto riguarda l'ex direttore del Tg4, la Danese confessa: "Emilio Fede? Spero solamente di non rivederlo mai più"  

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