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Obama innaugura il museo dell'11 settembre: "Niente può distruggerci"

simone cerroni
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Sono passati 13 anni da quando il terrorismo di Al Qaida voleva far vedere al mondo come e quanto può soffrire un americano, colpendo gli Stati Uniti nel centro nevralgico della sua economia. Nonostante il tempo trascorso, quegli aerei che si schiantarono l'11 settembre del 2001 sulle Twin Towers del Word Trade Center di New York e al Pentagono, sono ancora scolpiti nelle menti degli americani e non solo. Il giorno dopo tutti si sono sentiti americani e i giornali di tutto il mondo gridavano solidarieta agli yankees. Poi il dolore è maturato in guerra, quindi gli inteventi in Afghanistan e in Iraq. Oggi per non dimenticare, è stato innaugurato a Ground Zero a New York il museo dell'11 settembre, per ricordare ciò che dimenticare è impossibile. All'innaugurazione tutti presenti, da Barack Obama a Michelle, da Bill Clinton a Hillary, dal sindaco di New York Bill de Blasio agli ex sindaci Rudolph Giuliani e Michael Bloomberg, passando per il governatore dello Stato di New York, Andrew Cuomo, e l'attore Robert De Niro, membro del board del museo. Il discorso di Obama - Obama, nel suo discorso, ha definito il museo "un luogo sacro di guarigione, di speranza e di pace". Il memoriale mantiene vivo il ricordo delle vittime e dimostra che "niente può spezzarci", ha affermato il presidente Usa. "Coloro che verranno qui avranno la possibilità di conoscere il sacrificio di quelli che hanno perso la vita". I suoi Stati Uniti sono forti, ha continuato: "Nessun atto di terrorismo può confrontarsi con la forza del nostro paese, nulla può distruggerci. Nulla potrà mai cambiare quello che siamo come americani". Poi ha ricostruito quel giorno, i fatti, il fumo, le persone che fuggivano senza capire cosa stava accadendo. E ancora: "È un onore potermi unire al ricordo e chiamare tutti a riflettere. Ricordiamo anche tutti quelli che hanno risposto con grande coraggio: quello che è successo è una cosa che rimarrà per sempre nel cuore della nostra nazione", ha continuato.

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