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New York, la commemorazione per l'11 settembre: gli Usa hanno ancora paura

Francesco Rigoni
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Le brutali decapitazioni dei giornalisti James Foley e Steven Sotloff per le mani dell'Isis hanno toccato un nervo nell'opinione pubblica degli Stati Uniti e oggi, a 13 anni dagli attacchi dell'11 settembre, il Paese scopre di avere ancora paura. Nel giorno delle commemorazioni, Barack Obama ha dichiarato guerra all'Is. A New York la minaccia terroristica si respira ancora, mentre la città si stringe nel ricordo dei morti in quel maledetto attentato "firmato" da Osama bin Laden. Oggi, se possibile, la minaccia dello Stato islamico è ancor più temibile di quella dell'ormai ex sceicco del terrore. Sicurezza - La paura sta anche nelle cifre. Quasi un americano su due, il 47%, è convinto che il suo Paese sia meno sicuro di quanto non fosse prima dell'11 settembre: lo rivela un nuovo sondaggio Wall Street Journal/Nbc. E' un dato significativo: a un anno dal crollo delle Torri Gemelle, nel settembre 2002, un altro rilevamento aveva misurato al 20 per cento la percentuale del Paese in apprensione, mentre l'anno scorso 28 su cento si erano detti preoccupati per possibili nuovi attentati. Solo il 26 per cento degli americani si sente oggi più sicuro che prima delle stragi di al Qaida. La Grande Mela - New York resterà un obiettivo per eventuali attacchi terroristici. ''Eravamo il target numero uno un anno fa, lo eravamo anche prima. Non mi attendo che questo possa cambiare sotto di me''. Lo afferma il sindaco di New York, Bill De Blasio, in un'intervista all'Associated Press, in occasione dell'anniversario dell'11 settembre. La crescente minaccia dell'Isis ricorda che ''non ci si puo' adagiare sugli allori''. De Blasio parteciperà alla cerimonia che si terrà a Ground Zero. ''La responsabilita' che io ho oggi nasce dal quel giorno orribile. Il mio ruolo ora e' badare ai soccorritori che da allora si sono ammalati, ed essere vigile'' contro il rischio di eventuali attacchi.

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