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Spotify, la fuga delle popstar. Taylor Swift rimuove tutto il catalogo, replica dalla Svezia: "Ripensaci"

Mirko Mazzola
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Sarà che il suo ultimo album 1989 in una settimana è diventato il disco più venduto del 2014, sarà che i suoi dischi vendono (alla vecchia maniera) più di un milione di copie, ma Taylor Swift si sente forte ed equiparando lo streaming alla pirateria, ha lanciato la sfida ai social network di streaming musicale. Anche il suo ultimo lavoro, infatti, è introvabilie su Spotify, dal quale inoltre la giovane popstar statunitense, ha eliminato ogni traccia della sua discografia. Il servizio musicale lanciato dalla startup svedese, risponde in maniera molto diplomatica: "Speriamo che cambi idea e si unisca a noi nel costruire una nuova economia musicale che funzioni per tutti"; ma poi il post termina con una playlist dal titolo "Cose da ascoltare mentre Taylor non c'è". Le popstar in fuga da Spotify - Ma la Swift non è l'unica a volere un ritorno al vecchio commercio, altri artisti hanno eliminato alcuni loro album da tali applicazioni, o li hanno lanciati solo in un secondo momento. Tra questi: Vasco Rossi in uscita questa settimana con Sono innocente, Ligabue con Mondovisione, i Coldplay con Ghost Stories, i Black Keys, Beyoncè. Mancano poi del tutto il catalogo dei Beatles, AC/DC e dei Radiohead. Insomma nonostante ci siano molti dissidenti, tanti altri continuano ad arricchire le playlist di Spotify. I dati sono chiari, nell'ultimo trimestre in Europa ha guadagnato il 13% in più del rivale iTunes che nello stesso periodo ha avuto un giro di affari oscillante dai 300 milioni ai 4.6 miliardi di dollari.

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