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Processo Eternit, condannato a 18 anni il magnate svizzero Schmidheiny

In primo grado la condanna era stata di 16 anni. Responsabilità anche per gli stabilimenti di Bagnoli e Rubiera. Risarcimenti milionari per le parti civili

Sebastiano Solano
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La Corte d'Appello di Torino ha condannato il miliardario svizzero Stephan Schmidheiny, ex manager dell'Eternit, a 18 anni di carcere per disastro ambientale doloso e   omissione dolosa di cautele antinfortunistica in relazione alle numerose morti per amianto dello stabilimento di Casale Monferrato. I giudici hanno esteso la responsabilità dell'imputato anche per gli stabilimenti di Bagnoli (Napoli) e Rubiera (Reggio Emilia) e hanno deciso di non dover procedere per morte del reo nei confronti del barone belga Louis De Cartier, deceduto all'età di 92 anni lo scorso 21 maggio. La Corte d'Appello ha inoltre disposto provvisionali per 20 milioni di euro per la regione Piemonte, mentre per il Comune di Casale Monferrato il risarcimento è di 30,9 milioni così?”

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