Insulti a raffica

Dolce & Gabbana ci ripensano: arriva la borsa pro-adozioni gay

Giulio Bucchi

Da Bianca Balti in passerella con il suo pancione di sei mesi con una collezione al grido di “viva la mamma”, alle borse simbolo del marchio con le “nuove famiglie” con due papà o due mamme e tanti bambini dai tratti somatici completamente differenti tra loro di cui tanto si parla in queste ultime settimane. Alla vigilia del Family day, ecco arrivare l’ultimo contributo della moda all’affaire famiglia. Ancora una volta, protagonisti della provocazione da indossare, sono Dolce&Gabbana, il duo di stilisti simbolo del Made in Italy nel mondo che, dopo aver lanciato sui social network la campagna DGfamily, tornano ad affrontare il tema della famiglia schierandosi a favore, inaspettatamente, dei nuclei composti da persone delle stesso sesso. Un’inversione di rotta rispetto alla posizione precedentemente assunta da Domenico Dolce che solo la scorsa primavera era finito al centro delle polemiche per un’intervista rilasciata a Panorama in cui si diceva «non convinto dai i figli della chimica, i bambini sintetici, uteri in affitto, semi scelti da un catalogo». Una posizione completamente differente da quella della sua controparte, Stefano Gabbana, che da sempre invece si dice «pronto ad avere dei figli». Lo spot della nuova capsule collection, in vendita in tutte le boutique Dolce&Gabbana già dalle prossime settimane, arriva proprio sulla pagina personale di Stefano Gabbana su Instagram. Una foto, oltre 5000 mi piace e un’ondata di commenti che urlano “ipocrita" allo stilista che etichetta il suo nuovo prodotto, con l'hashtag più noto del marchio, DGfamily. «Insulti che fanno pubblicità, vi amo» commenta ironico Gabbana, rispondendo quasi a ogni commentatore deluso, ancora una volta, dalla coppia di stilisti che nelle passate collezioni aveva dedicato veri e propri messaggi d'amore per la mamma e la famiglia tradizionale. Ricami che inneggiavano all’importanza fondamentale della figura materna in famiglia si sono alternati, per un’intera collezione, con disegni “rubati” ai più piccoli in cui donne e uomini stilizzati creati con pastelli colorati campeggiavano davanti a piccole case imperfette, mano nella mano con i loro bambini. L’imperfezione, oggi, si traduce in qualcosa di differente. E così arrivano su borse e maglie le prime famiglie arcobaleno. Ecco così comparire su t-shirt unisex e sulle borse Sicily due nuove coppie: la prima composta da un papà moro e un papà biondissimo che tengono tra le braccia un neonato e due bimbi dai tratti orientali uno e africani l’altro, e la seconda, con due donne, che stringono tra le loro braccia due piccoli cuccioli d’uomo. La provocazione suona come un messaggio di redenzione da parte della coppia di stilisti dopo la bufera sollevata da star del calibro di Elton John, Ricky Martin e Madonna per la presa di posizione contro le adozioni per coppie omosessuali presa da Domenico Dolce: la via più facile per tornare a compiacere quella fetta di mercato omosessuale che aveva abbandonato il marchio. di Marianna Baroli