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Da Toy story a Cars, trent'anni di animazione Pixar in mostra a Roma

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Giulio Bucchi
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Roma si veste di Pixar! È un'immersione tridimensionale nell'incredibile universo animato dei super eroi "quasi per caso" – da Buzz Lightyear al topolino gourmet Ratatouille fino alla incantevole Cocò e ai (poco) paurosi spauracchi notturni di Monster & Co - quella che fino al 20 gennaio accoglierà i visitatori al Palazzo delle Esposizioni di Roma. "Pixar - 30 anni di Animazione" è una mostra globale e itinerante, la prima che racconta la nascita di un lungometraggio animato dal bozzetto all'editing finale, svelandone tutti i trucchi. Partita dieci anni fa dal Moma di New York, finalmente è approdata nella capitale, dopo una tappa acclamatissima ad Hong Kong. "L'esposizione ha girato il mondo, incantando adulti e bambini – spiega Maria Grazia Mattei, presidente di Meet e curatrice italiana dell'evento, realizzato da una sinergia tra Palaexpo, Meet Digital e Fondazione Cariplo - perché consente di scoprire, dietro agli effetti speciali e all'animazione 3D, la sapienza artigiana e la multidisciplinarità dietro ogni cartone". Oltre 400 tra bozzetti, tavole e storyboard originali e inediti, oltre ai modelli dei personaggi ricreati in resina uretanica, documentano la nascita dei protagonisti e delle storie targate Pixar (nella gallery, alcune delle immagini ©Disney/Pixar). La celebre casa di produzione fondata nel 1986 come divisione della Lucasfilm di George Lucas, pioniere nel settore degli effetti speciali, poi rilevata per 10 milioni di dollari da Steve Jobs e infine, dal 2006, inglobata nella Disney. Il percorso ci trasporta all'interno dell'intero processo di animazione: dal disegno a mano al colorscript, passando per lo storyboard, il layout, le varie fasi di animazione digitale fino al set-design e al rendering, che rendono tridimensionale il primo schizzo su carta. A rendere la visita indimenticabile sono due installazioni spettacolari, che racchiudono tutta la magia infantile del cinema. "Uno schermo enorme e avvolgente, l'Artscape, racconta l'intero immaginario Pixar, avvolgendo gli spettatori. Mentre in un'altra stanza buia, si verrà rapiti dalle immagini dello Zoetrope, un'installazione che, una volta azionata, fa animare tutti i personaggi, l'illusione del movimento creata dai fotogrammi", aggiunge la curatrice. Che paragona l'esperienza del percorso espositivo "a quella di entrare in una bottega rinascimentale digitale". Grazie a questo mix di sapienza, innovazione e creatività hanno preso corpo, in trent'anni, decine di lungometraggi che hanno segnato l'immaginario visivo e i linguaggi stilistici dell'animazione digitale: Cars, Toy Story – il mondo dei giocattoli con i suoi sequel, A Bug's Life, Alla ricerca di Nemo (Oscar come miglior film di animazione nel 2004, seguito da un'altra statuetta per Ratatouille), Gli Incredibili, Inside Out. E si potranno (ri)scoprire anche i primo cortometraggi diretti da John Lasseter, nume fondatore della Pixar, ricchi di spunti e testimonianze dei progressi fatti dalla computer grafica in questo settore. Numerosi anche gli eventi collaterali: dalle master-class con animatori scelti dalla Disney ai laboratori per famiglie e scuole, fino alle proiezioni di tutti i film Pixar con un ospite (un regista) d'onore ancora da svelare. In attesa che arrivi sugli schermi l'ancora top-secret Toy Story 4, la mostra si propone come un incredibile viaggio “verso l'infinito e oltre..”. di Beatrice Nencha

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