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Passera avverte Fiat e Marchionne:"Chiarire i piani. Presto un vertice"

Corrado Passera

Il ministro dello Sviluppo interviene sul caso-Lingotto. Poi rilancia: "Nel 2013 Pil positivo. L'obiettivo numero uno è l'occupazione"

Giulio Bucchi
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Corrado Passera parla di "equità", sviluppo, diritti. Logico pensare a quanto sta accandendo al Lingotto, la locomotiva (ex?) dell'industria nazionale. Giovedì la Fiat ha annunciato l'accantonamento del progetto "Fabbrica Italia", roba da 20 miliardi di euro d'investimenti. E' il preludio al progressivo smantellamento degli impianti italiani? "E' giusto e importante fare chiarezza al mercato e all'Italia, ma il governo farà tutto ciò che è possibile per assicurare che le responsabilità che la Fiat ha nel nostro Paese siano chiarite e rispettate", è l'avvertimento di Passera all'ad Sergio Marchionne: "Vogliamo capire fino in fondo le implicazioni di annunci che non permettono di capire le strategie della Fiat per il nostro Paese, anche se non è pensabile che la politica si sostituisca alle scelte imprenditoriali e di investimenti". Il caso-Fiat tiene banco. Anche il segretario del Pdl, Angelino Alfano, ha dichiarato: "Sarebbe un fatto grave se lasciasse l'Italia". E così Passera, dopo le parole è passato ai fatti, spiegando che "vorremmo veramente approfondire con il dottor Marchionne che cosa ha in mente per i suoi piani d'investimento e per l'occupazione in questo paese", aggiungendo poi di aver già chiesto all'amministratore delegato della Fiat un incontro e di confidare che questo possa avvenire "nei prossimi giorni". La crescita nel 2013 - Passera ha poi parlato delle prospettive italiana, e ha rilanciato spiegando che il 2013 sarà l'anno della crescita del Pil, che nel secondo trimestre del 2012 ha registrato un calo del 2,6 per cento rispetto al 2011. Ne è convinto il ministro dello Sviluppo, secondo cui il governo "conferma l'obiettivo di tornare in zona non negativa l'anno prossimo, cosa che non era scontata qualche mese fa". Intervenendo a un convegno dei cattolici democratici a Roma, Passera ha sottolineato come l'Italia sul fronte della crescita "ha uno spread di produttività di qualche decina di punti percentuali e questo è un problema che va risolto perché siamo terribilmente indietro". Tuttavia, sottolinea, "lo sforzo e il sacrificio che abbiamo chiesto al Paese è stato importante, stiamo gestendo questa fase e confermiamo l'obiettivo di tornare in zona non negativa l'anno prossimo, cosa non scontata fino a qualche mese fa".  Occupazione e welfare - "La priorità numero uno è l'occupazione - prosegue il ministro aspirante premier nel 2013 -, sapendo che la crescita sostenibile può venire se si rimuovono gli elementi che hanno bloccato il Paese e portato alla non competitività". "La crescita non ha soluzioni facili, passa attraverso tanti fattori", ha messo in guardia Passera, sottolineando che "rigore e crescita sono sempre andati in parallelo". Strettamente legata alla questione dell'occupazione c'è quella del Welfare, un sistema che "deve modificarsi nel tempo perché cambiano e sono cambiate le condizioni, ma deve continuare a esistere perché non è un peso: competitività e coesione sociali devono andare insieme". 

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