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Tagli di 7,2 miliardi per le autonomie locali

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La riduzione più pesante riguarda le risorse che le Regioni ricevono dallo Stato, anche per la sanità

Nicoletta Orlandi Posti
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Sforbiciata di 7,2 miliardi per le autonomie locali nel biennio 2012-2013. I tagli principali (3,2 miliardi) riguarderanno le risorse che le Regioni ricevono a qualsiasi titolo dallo Stato, sanità esclusa. I territori ordinari perderanno 1,7 miliardi (700 milioni quest'anno e 1 miliardo l'anno prossimo) mentre quelli speciali 1,5 (500 quest'anno e un miliardo l'anno prossimo). Questi ultimi, però, nel 2014 subiranno una ulteriore riduzione delle risorse di 1,5 miliardi. Passando agli enti locali, saranno i Comuni a fare i maggiori sacrifici, con 500 milioni di tagli nel 2012 e 2 miliardi nel 2013. La sforbiciata riguarderà i fondi di riequilibrio del federalismo o, in caso di capienza, il gettito Imu. Le province perderanno, invece, 500 milioni quest'anno e un miliardo nel 2013. Arrivano poi i parametri di “virtuosita” per la determinazione delle dotazioni organiche degli enti locali. Il provvedimento rimanda a un decreto del Presidente del Consiglio dei ministri, da emanare entro il 31 dicembre 2012 d'intesa con Conferenza Stato-città ed autonomie locali, per stabilire tali parametri «tenendo prioritariamente conto del rapporto tra dipendenti e popolazione residente». «A tal fine», si legge, «è determinata la media nazionale del personale in servizio presso gli enti». A decorrere dalla data di efficacia del decreto «gli enti che risultino collocati ad un livello superiore del 20 per cento rispetto alla media non possono effettuare assunzioni a qualsiasi titolo».

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