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Latte iniettato in vena per erroreMuore neonato prematuro a Roma

Tragico scambio di flebo al San Giovanni, ma la madre non sporge denuncia

Nicoletta Orlandi Posti
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Un bimbo di pochi giorni è morto a Roma per una flebo sbagliata: in vena gli hanno iniettato del latte, invece che una soluzione fisiologica. Il tragico errore viene raccontato dal Corriere: il figlio di una donna filippina, nato prematuro all'ospedale Grassi di Ostia, è stato trasportato d'urgenza al reparto neonatologia del San Giovanni dove avrebbe dovuto ricevere tutte le cure per rimediare alle dieci settimane di nascita prematura. Invece qualcosa è andato storto: il piccolo ha cominciato a star male e alla fine è morto nel silenzio più totale: neanche la madre ha denunciato quello che sembra a tutti gli effetti l'ennesimo caso di malasanità. Adesso, a distanza di qualche giorno, la direzione dell'ospedale si è accorta che qualcosa non è andato nel verso giusto e ha sporto una denuncia. La procura ha aperto un'inchiesta indagando una dozzina di medici, ma intende anche far luce su eventuali omissioni o su eventuali tentativi di insabbiare l'accaduto.  Il ministro della Salute Renato Balduzzi, da parte sua, ha disposto l'invio immediato degli ispettori del ministero all'ospedale San Giovanni per acquisire tutte le informazioni sul decesso del bambino: gli ispettori dovranno chiarire anche il motivo del ritardo nella denuncia da parte del personale sanitario. Il direttore generale Gianluigi Bracciale ha precisato come la Direzione generale dell'ospedale, appena informata dell'accaduto, abbia "immediatamente" dato disposizione alla Direzione sanitaria di   presentare denuncia all'autorità giudiziaria e ha avviato contestualmente una indagine interna. La stessa direzione generale "ha informato i genitori del bambino di quanto avvenuto". "ll  2 luglio - spiega in una nota Bracciale - sono stato informato dal Direttore sanitario che in data 27 giugno nel reparto di Neonatologia ad un neonato prematuro era stata somministrata la nutrizione enterale per via endovenosa e che il successivo 29 giugno il piccolo era deceduto. Immediatamente ho dato disposizioni di   notificare l'accaduto all'autorità giudiziaria e di avviare una indagine interna, in applicazione delle norme di legge e dei protocolli previsti in caso di eventi avversi". Il 3 luglio, infatti, la Direzione sanitaria di presidio ha denunciato il fatto alla Procura della Repubblica che si è attivata per quanto di competenza. "Contestualmente - aggiunge Bracciale - ho   chiesto alla Direzione sanitaria di presidio e alla primaria facente   funzioni del reparto di presentare una relazione sull'accaduto, che mi è stata trasmessa rispettivamente in data 4, 5 e 9 luglio". Il 19 luglio - riferisce l'ospedale - la Commissione di indagine interna ha consegnato alla Direzione generale pervenire le proprie conclusioni. Le risultanze della Commissione di indagine sono a disposizione della Procura della Repubblica.

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