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Il premier tra Fonzie e Napoleone: ha il pettine sempre in tasca

Alvise Losi
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Il precedente è illustre. A essere diventato famoso per il pettine sempre nascosto nel taschino è stato Napoleone Bonaparte. E Mario Monti ha mostrato una parte di sé che, grazie a tutta la sobrietà ostentata negli ultimi mesi, era passata inosservata a quasi tutti. Dev'essere un vezzo dei presidenti del Consiglio italiani quello di badare con estrema cura ai propri capelli. Ma se Silvio Berlusconi è sempre stato sbeffeggiato per la propria vanità, per le bandane e per il trapianto, a Mario, con tutta la serietà che lo contraddistingue, non si può dir nulla. Un vezzo che in fondo potrebbe anche farlo risultare più umano agli italiani. Il siparietto è andato in scena prima dell'incontro bilaterale Italia-Polonia a villa Madama con il premier polacco Donald Tusk. Il presidente del consiglio ne ha approfittato per sistemarsi i capelli, così da poter fare poi bella figura davanti alle telecamere. Per il primo ministro, ribattezzato dal web "novello Fonzie", è un momento particolarmente difficile. Tra i maligni, c'è chi non gli perdona la dichiarazione di una possibile interruzione di due o tre anni del campionato a causa dello scandalo Calcioscommesse detta mentre l'Emilia Romagna tremava e contava i morti sotto i capannoni.

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