La novità nella bozza

Bollette ferme fino al 2013La sconfitta di Passera

Andrea Tempestini

Nella bozza della spending review spunta il blocco delle tariffe fino al 31 dicembre 2012. La misura scatta dalla entrata in vigore del decreto (approvato oggi, martedì 3 luglio alla Camera, con 387 sì, 20 no e 47 astenuti: ora la palla torna al Senato, che ha tempo fino al 7 luglio per la conversione finale), nel quale si legge che "è sospesa l'efficacia delle norme statali che obbligano o autorizzano organi dello Stato o autorità ad emanare atti aventi ad oggetto l'adeguamento di diritti, contributi o tariffe a carico di persone fisiche o persone giuridiche in relazione al tasso di inflazione, ovvero ad altri meccanismi automatici". L'indiscrezione relativa al blocco delle tariffe aveva cominciato a circolare da giorni ed era stata rilanciata in mattinata dal quotidiano La Repubblica, ma era stata smentita dal sottosegretario allo Sviluppo Economico, Claudio De Vincenti, che aveva dichiarato: "Non credo che la misura sia possibile, comunque si vedrà". Poi il viceministro dell'Economia, Vittorio Grilli, che si era trincerato dietro un no comment: "Non posso parlarne oggi, non faccio alcun commento", aveva detto ai cronisti a margine di un'audizione alla Camera. Perde Corrado Passera - Ma alla fine il blocco delle tariffe di luce, acqua, gas e trasporti c'è. Il provvedimento mira a contenere gli oneri finanziari a carico di cittadini e imprese, neutralizzando gli effetti dell'inflazione. Ma per le imprese coinvolte, ossia per chi fornisce i servizi (Enel, Acea, A2, Eni, Autostrade, ecc), il provvedimento è una mazzata. Infatti, secondo indiscrezioni di stampa, ai vertici dell'esecutivo si è consumato uno scontro tra il premier, Mario Monti, e il ministro dello Sviluppo economico, Corrado Passera, che sostiene che il blocco delle tariffe comporterà sicuri effetti negativi per i titoli delle società quotate in Borsa (che avevano già virato verso il basso dopo le prime indiscrezioni).