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Faccia da Casini:si indigna, ma la Sicilia è cosa sua

Nicoletta Orlandi Posti
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Pierferdinando Casini ha la memoria corta. Adesso spara a zero contro Raffele Lombardo, invoca l'intervento risolutivo di Mario Monti e si scandalizza del sistema clientelare e degli sprechi che dilagano in Sicilia, una regione che, ha ricordato il premier, "sta per fallire". Tutto giusto, tutto vero. Ma c'è il piccolo particolare che la terra di sole e di sprechi è da sempre bacino di voti privilegiati della Dc prima e dell'Udc adesso. In Sicilia "la situazione è catastrofica, la Regione è diventata una sede dove si fanno solo nomine, un nominificio", tuona Casini dai microfoni di di RadioAnch'io su Rai Radio 1. Forse dimentica però che Lombardo è stato un esponente di spicco dell'Udc, almeno fino a quando ha fondato il suo Movimento per l'Autonomia. I rapporti però non si interrompono visto che alle elezioni amministrative del 2008, viene eletto governatore della Sicilia anche con i voti degli elettori di Casini vista l'alleanza del suo movimento con il Pdl e l'Udc. Non solo. Casini dimentica anche che dell'Udc era pure Salvatore Cuffaro: l'ex presidente della Regione Sicilia condannato a sette anni di reclusione per favoreggiamento aggravato a Cosa Nostra e rivelazione di segreto istruttorio. Chissà, a volte è meglio non ricordare...  

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