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Monti: "No alla crisi pilotata"

Andrea Tempestini
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  Il Professore non vuole alzare bandiera bianca. Mario Monti smentisce: non ci saranno elezioni anticipate, nessuna crisi pilotata: si andrà alla scadenza naturale della legislatura. Il premier, spiegano fonti di Palazzo Chigi commentando le ipotesi giornalistiche ciroclate sabato 21 luglio, "non ha mai preso in considerazione l'ipotesi di interrompere anticipatamente la legislatura attraverso una crisi pilotata". Nel corso della giornata altre smentite, più o meno nette, erano arrivate dagli schieramenti politici. Prima il presidente del Senato, Renato Schifani: "Serve una guida fino al 2013. Il voto anticipato - s'interrogava il presidente del Senato -? E' un'ipotesi giornalistica, non me ne innamoro, il Paese in questo momento ha bisogno di una guida". E ancora: "La crisi non finirà in pochi mesi, per cui anche nel 2013 occorrerà grande responsabilità dei partiti legittimati dalle elezioni". Deluso, ma non molla - Insomma, il premer sarebbe sì "deluso, sfiduciato, frustrato e amareggiato" per la linea del rigore e delle tasse che però non paga. Eppure non penserebbe al voto anticipato, nemmeno dopo la mazzata di venerdì, con l'ennesimo crollo in Borsa e lo spread volato sopra quota 500. Il retroscena era stato rilanciato dal Corriere della Sera, che spiegava come Monti fosse scorato poiché, in materia di risanamento dei conti, ritiene di aver fatto il possibile e che "più di così non si può", e che dunque pensasse alle urne. No, niente da fare: ce lo terremo ancora. Le smentite - Anche Fabrizio Cicchitto aveva frenato sull'ipotesi elezioni: "La difficoltà della situazione italiana non può essere messa in conto oggi alle future elezioni politiche". Cicchitto poi aveva riservato una stoccata alla Germania, imputandole le colpe della crisi: "Purtroppo le cose a livello europeo non sono andate secondo l'interpretazione data dal presidente Monti a proposito della riunione del 28 e 29 giugno, specie riguardo alla operatività del fondo anti-spread". Enrico Letta, del Partito Democratico, aveva spiegato: "Al voto si va tra sei, sette mesi". E ancora aveva aggiunto: "Non c'è nessun legame tra spread e elezioni anticipate. Crisi pilotata? Non ne ho mai sentito parlare, l'ho letto sui giornali stamattina".   

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