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Tasse più alte anche per gli studenti in regola con gli esami

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Nicoletta Orlandi Posti
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Nel maxiemendamento alla spending review che sta per essere votato dall'Aula del Senato spunta a sorpresa l'aumento delle tasse anche per chi è in regola con gli esami. La norma consente infatti agli atenei di aggiornare le tariffe in base all'inflazione. Si salvano solo gli studenti in corso, quindi in regola con gli esami, con un reddito familiare Isee sotto i 40.000  euro. Per loro, nei prossimi tre anni, la retta universitaria è bloccata.  Restano invariati gli aumenti per i fuori corso: aumenti che possono arrivare fino al 100% per gli studenti che hanno un reddito familiare superiore a 150 mila euro. Per quelli che diciarano meno di 90 mila euro la retta sale del 25%. “Ciascuno studente costa un po' più di 5mila euro in investimento complessivo", ha spiegato il ministro dell'Istruzione, Francesco Profumo. "Una quota deriva dalla"loro tassazione, una quota preponderante invece deriva da un investimento dello Stato. Io credo che sia corretto, se riuscissimo a ridurre il contributo per gli studenti che stanno nei tempi, che si impegnano, mettono le loro capacità”. “Nello stesso tempo credo - ha aggiunto Profumo - che se per qualche motivo un giovane pensa di fare lo studente anche avendo altri obiettivi, ad esempio un motivo di lavoro, ci sono le forme part-time,  io non credo che sia corretto che ci sia lo stesso contributo dello   Stato. C'è anche una grandissima attenzione - ha detto infine - alle condizioni di risorse di una persona, per cui, se uno studente fa riferimento a un reddito oltre 150 mila euro e raddoppia il proprio contributo all'investimento per lo studio, credo che sia corretto”.

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