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Il 90% degli italiani boccia l'inciucioAlleanza chiare prima delle elezioni

I due terzi degli italiani ritengono che il prossimo governo dovrà essere sostenuto da una chiara maggioranza politica di centrodestra o centrosinistra e non da una grande coalizione di più partiti di diversi schieramenti

Nicoletta Orlandi Posti
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  di Arnaldo Ferrari Nasi Dalle loro dichiarazioni sui media, la maggior parte degli osservatori economici sembra essere concorde sui motivi della situazione. I mercati sono negativi un giorno e positivi quello dopo, lo spread si alza oggi per abbassarsi domani; insomma non c'è continuità, fiducia. Il motivo è che ciò che si vede da fuori, è che ora che le elezioni cominciano veramente ad avvicinarsi - e  quindi le alleanze dovranno essere strette a brevissimo - i partiti sembrano volersi organizzare secondo le logiche del centrodestra e del centrosinistra che si sono viste nella seconda Repubblica. Logiche che, sia nell'uno che nell'altro caso, non hanno portato a risultati concreti per il rinnovamento della nazione. Questo ragionamento pare sottintendere che forse ci si poteva auspicare, per il dopo 2013, una riedizione del Governo Monti o comunque qualcosa di vicino ad una grande coalizione che eludesse le ali più estreme e che garantisse ancora per un po' quella sorta di “pace politica” (ricordiamo i toni della dialettica nel paese degli ultimi anni) che potesse tranquillizzare gi investitori. Invece no, non sta andando così. Ma per una volta in tanti anni, i partiti stanno facendo quello che la grande maggioranza della gente vuole. I due terzi degli italiani, infatti, ritengono che il prossimo governo dovrà essere sostenuto da una chiara maggioranza politica di centrodestra o centrosinistra e non da una grande coalizione di più partiti di diversi schieramenti. Le quote sono più alte tra i partiti più caratterizzati come Sel, Pdl, Lega, ma il dato raggiunge il 59% anche nell'Udc, il partito montiano per eccellenza, e rimane larga maggioranza anche tra gli indecisi e tra coloro che non votano, cioè fra chi, non avendo assunto oggi posizione, potrebbe preferire più di altri la grande coalizione. Questa lettura viene inoltre rafforzata vedendo come la quasi totalità dei cittadini voglia che i partiti dichiarino alleanza e premier comune prima del voto (89%), piuttosto che aspettare l'esito di queste ultime e verificare le diverse possibilità che si presentino nel nuovo parlamento. Gli Italiani, insomma, vogliono mantenere quello schema che forse più di altro innovò la nascita della Seconda Repubblica. Non è previsto dalla Costituzione, ma, largamente condiviso, è de facto entrato nella regola del corpo elettorale. Allora per i partiti i giochi delle alleanze finiranno nel modo “naturale”, quello a cui siamo ormai abituati fa quasi vent'anni. Qualche formazione minore potrà rimanere fuori, ma si dovrà trovare il modo per formare un nuovo Ulivo ed un nuovo Polo. Questo è quello che vogliono gli italiani. Se lo schema bipolare sarà simile ai precedenti, però, non lo saranno gli argomenti che i leader dovranno portare e che dovranno risultare credibili. Durante la Seconda Repubblica i governi si sono sempre avvicendati, con colore alternativo, mettendo in primo piano il fallimento di chi precedeva. Oggi, anche solo guardando ai molti sondaggi apparsi negli ultimi mesi, sembra assodato come ormai gli Italiani abbiano capito che il fallimento sia stato comune, con dieci anni di governo del centrodestra ed otto di quello del centrosinistra.   

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