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Grillo chiede chi è il peggior presidenteLa rete non ha dubbi: "Napolitano"

Oltre seimila internauti hanno partecipato al sondaggio: "vince" Re Giorgio con 3544 preferenze

Nicoletta Orlandi Posti
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Chi è il peggior presidente della storia repubblicana? Beppe Grillo lancia il sondaggio on-line ricordando, a favore delle memorie più corte e dei simpatizzanti anagraficamente più inesperti, che si tratta di scegliere tra questi nomi: De Nicola, Einaudi, Gronchi, Segni, Saragat, Leone, Pertini, Cossiga, Scalfaro, Ciampi, Napolitano. Qualore avesse un nome ben preciso in mente per la nomination, non lo dice in modo esplicito. Si limita a elencare una serie di caratteristiche comuni a tutti i Capi di Stato che si sono susseguiti sul Colle più alto della politica. Ma in poche ore, il blog ha già un vincitore: 6mila 546 internauti hanno scelto il nome di Giorgio Napolitano con 3544 “preferenze”. Secondo Francesco Cossiga, sgradito a 1213 partecipanti e terzo posto per Oscar Luigi Scalfaro con 1047 voti. Grillo ironizza sui requisiti necessari per sedersi sullo scranno più alto del Quirinale e quali sono i benefici sulla salute. "Per diventare presidente della Repubblica", scrive il leader del Movimento Cinque Stelle,  "è necessario disporre di alcuni requisiti: avere una certa età, meglio se alle soglie della senescenza, essere di sesso maschile, disporre di una laurea (obbligatorio!), aver fatto militanza politica in un partito (Ciampi è l'eccezione che conferma la regola) e aver vissuto di stipendi pubblici per quasi tutta la vita (Pertini muratore in Francia non fa testo). La laurea in giurisprudenza è la più ricorrente, gli ultimi cinque presidenti si sono laureati in questa disciplina. Ingegneri, fisici, matematici e, in genere chiunque abbia conseguito un titolo scientifico, sono esclusi dalla competizione presidenziale. Un quarto di lombo nobiliare o lontane ascendenze aristocratiche, aiutano chi, alla soglia della quarta età, voglia trasferirsi al Quirinale. Un normale lavoratore non ha alcuna speranza di accedere al soglio". In compenso "chi diventa presidente di solito acquisisce una salute di ferro nonostante gli anni (Segni fu l'unico a lasciare per trombosi cerebrale). Il Presidente più invecchia, più diventa arzillo. La presidenza è meglio del Viagra. I suoi compagni di liceo sono normalmente ricoverati in un ospizio o interdetti dalla famiglia, mentre lui monita giorno dopo giorno. Mettereste un timoniere ottuagenario alla guida di una nave in tempesta? In Italia è la norma. Di solito il presidente assume, insieme alla massima carica dello Stato, il ruolo ufficioso di segretario del partito di appartenenza, salvando però le forme e il bon ton. Non si tratta di conflitto di interessi, ma di consuetudine dovuta a una decennale militanza. Se il Papa è infallibile, il Presidente è quasi infallibile, ma, al contrario del Papa, non si può criticare". Conclusione: di qui a maggio "Cercasi ottantenne, maschio, laureato in giurisprudenza, pluridecennale esperienza partitica, per la prossima presidenza della Repubblica. Astenersi lavoratori".

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