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Il popolo di Cl ha scelto il leader: meglio Passera di Monti

Giulio Bucchi
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  Il popolo di Comunione e Liberazione ha scelto: se la Cosa Bianca si farà, se il nuovo Centro nascerà davvero, allora il leader deve essere Corrado Passera, non Mario Monti. Il ministro dello Sviluppo parla al Meeting di Cil di Rimini all'indomani del discorso del suo premier e il riscontro della platea gioca a suo favore: almeno una decina di applausi convinti, corposi, quasi ovazioni in certi passaggi. Per il professore, invece, un paio di poco convinti battimani. Lui, ironico, aveva detto di aspettarsi "di essere fischiato, non di fischiare", facendo riferimento al tradizionale fischio di inizio congresso. Ma l'ironia stavolta non gioca a suo favore: è Passera, più brillante, più vivace nell'eloquio, a trascinare la folla ciellina. Ed è un punto che mette in saccoccia, in attesa di spenderselo tra qualche settimana, quando la campagna elettorale per il 2013 entrerà nel vivo. "Vedo anch'io la fine della crisi" - Alla Fiera di Rimini Passera parla di tutto: dalla crisi alle misure del governo, dagli scenari internazionali alla lotta all'evasione, di coesione sociale, di welfare e di fiducia. E finisce addirittura per considerare l'attuale momento no dell'Europa "figlio di troppi tecnicismi ed economicisimi". Come dire: i burocrati dei mercati ci hanno portato fino a qui, ora ne usciremo. Una involontaria (ma fino a che punto?) critica proprio a Mario Monti, che dei burocrati è forse il campione assoluto nel Vecchio continente. Per il resto, lo unisce al presidente del consiglio l'ottimismo sul futuro immediato: "L'uscita dalla crisi è vicina, dipenderà molto da quello che si riuscirà a fare", spiega il ministro dello Sviluppo. E pur ripetendo le stesse cose di Monti, strappa un applauso decisamente più convinto agli spettatori. E non è un caso. Programma da premier - Il ministro sembra giò parlare da leader della Terza Repubblica, picchiando duro la Seconda: "Non dobbiamo nasconderci i problemi sulla crescita e sulla crisi. La situazione è ancora un po' peggio di quello che uno potrebbe immaginarsi. E l'eredità di questi ultimi 20 anni di seconda Repubblica è davvero deludente". E c'è già un'ombra di programma: "Abbiamo uno dei livelli di tassazione più alti del mondo. E' una zavorra che dobbiamo correggere, bisogna trovare le risorse per il welfare e per ridurre le tasse ai cittadini oneste".   

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