Coltelli rossi e affilati

Vendola al Pd: "Stravolgere l'agenda Monti"

Andrea Tempestini

Nichi Vendola, in attesa di capire se parteciperà alle primarie, pone dei paletti a Pierluigi Bersani: "Una coalizione con il Pd c'è se si capovolge l'agenda Monti". Proprio quell'agenda Monti che almeno parte del Pd vuole portare avanti. Secca la risposta al governatore pugliese di Enrico Letta, vicesegretario dei democrat: "Sbaglia Vendola se pensa che pur di allerci  con lui siamo pronti a rinnegare le scelte che il Pd ha fatto in questi nove mesi a sostegno del governo Monti. Sono quelle scelte e la conseguente necessità di dare seguito e continuità all’agenda Monti che hanno salvato l’Italia dalla deriva greca. Se si fosse dato retta a coloro che hanno fatto e continuano a fare opposizione frontale a Monti non saremmo nemmeno in condizione di lavorare per una prossima legislatura centrata su lavoro e crescita". Insomma, la siutazione nel centrosinistra si fa sempre più intricata, tra le bordate di Matteo Renzi, i diktat di Vendola e le chiusure del Pd. E' - da tempo - tutti contro tutti. Strizza l'occhio a Di Pietro - Vendola ha poi ribadito il suo secco "no" a Casini: "Non la facciamo più questa discussione che riguarda l'Udc. L'incompatibilità è nelle cose, quello che noi chiamiamo moderati ha impedito all’Italia di fare i conti con la modernità". Meglio strizzare l'occhio a Di Pietro: "Non riesco a immaginare il centrosinistra senza il popolo dell'Idv", ha proseguito Vendola. E Di Pietro, sempre più isolato politicamente, ha subito risposto alla sponda: "Noi alla foto di Vasto ci crediamo, in tutti i sensi". Sprezzante la risposta di Bersani: "Ne ho visti molti di passi indietro di Di Pietro, nell'ultimo anno anche fin troppi, quasi non si è più visto all'orizzonte". Insomma: Nichi chiama Di Pietro e Bersani dice "no", mentre Vendola impone al Pd un'agenda diversa da quella pensata proprio da Pierluigi. La sinistra sta per esplodere.