Amicizie virtuali, paure reali

Facebook crolla a Wall Street: in tre mesi vale il 50% in meno

Giulio Bucchi

  Pessime notizie per Mark Zuckerberg: a tre mesi dalla quotazione a Wall Street, le azioni di Facebook affondano e cedono oltre il 6%, fermandosi a 19,90 dollari ad azione. Il 18 maggio scorso, giorno del debutto, il marchio del social network più famoso del mondo valeva il doppio, 38 dollari ad azione. Il crollo è per così dire tecnico: oggi, 16 agosto, infatti, era il giorno della scadenza del primo lock-up, il vincolo che impediva ad alcuni azionisti di vendere: "liberati" 271 milioni di titoli, è stato il fuggi fuggi. Una reazione a catena che impedirà allo stesso Zuckerberg e agli altri alti dirigenti di Facebook di vendere fin da novembre parte dei propri pacchetti: ne deriverebbe, con ogni probabilità, un effetto panico che potrebbe mettere in ginocchio finanziario il colosso del web. Occhio però agli altri grossi azionisti: potrebbero usare meno cautele, seguendo la strada del profitto, gruppi come DST Gobal e Mail.ru Group. Curiosità anche per capire cosa farà uno degli squali della finanza mondiale, George Soros, che nell'ultimo trimestre ha investito su Facebook qualcosa come 10,6 milioni di dollari acquistando 341mila titoli. In poche settimane ha perso il 34%, difficile che il vecchio volpone Soros venda adesso, ma il giovane prodigio Zuckerberg ha di che tremare.