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Conte rischia squalifica di 1 annoLa Juve: scontro o pattaggiamento?

Il club si interroga sulla situazione del mister (venerdì a Roma per l'interrogatorio): conciliazione per evitare lo stop?

Andrea Tempestini
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  Gira che ti rigira ci tocca parlare di Antonio Conte. Che poi è l'allenatore campione d'Italia con la Juventus. Che poi è il mister tirato in ballo dal «pentito» Filippo Carobbio in Scommessopoli a proposito di una presunta combine (Novara-Siena del 30 aprile 2011). Secondo il giocatore, Antonio sapeva dell'accordo tra i club per «apparecchiare» un pareggio e i pm di Cremona credono assai alle parole del pentito. Al mister girano i santissimi: si proclama innocente e assolutamente tranquillo ma venerdì dovrà lasciare il ritiro di Chatillon, destinazione Roma, per essere ascoltato dal procuratore federale Stefano Palazzi. Una vera e propria rottura. Allo stato attuale il tecnico rischia una squalifica da 8 a 12 mesi per omessa denuncia (fino a 3 anni se si dovesse paventare l'illecito sportivo). Un'esagerazione? Probabilmente sì, ma in fondo certe procedure sono note: la giustizia sportiva diversamente da quella ordinaria dice che tu, accusato, devi riuscire a discolparti da chi ti ha tirato in ballo, altrimenti sono fattacci tuoi e incassi la mazzata. Prima degli Europei Conte e Agnelli si proclamarono uniti, indissolubili e per nulla preoccupati: la Juve sarebbe rimasta accanto al suo allenatore in tutto e per tutto. In questi giorni c'è chi ha spergiurato: i bianconeri in realtà starebbero pensando a un eventuale sostituto di Conte in caso di stop forzato (da Capello in giù). Tutte balle, dicono dal club, ma ora tocca fare i conti con il calendario di Palazzi: uno scontro frontale con la Federazione in nome della giustizia potrebbe costare caro.  Da qui il dubbio shakespeariano della società campione d'Italia: perseguire la strada dell'innocenza e rischiare di ritrovarsi a inizio stagione senza allenatore o patteggiare la pena e accettare una squalifica di «soli» 4 mesi? La decisione non è facile, perché «patteggiare» in ogni caso significherebbe ammettere una colpevolezza con tutto quel che ne consegue: insulti dei tifosi avversari, «macchia» indelebile sulla carriera del tecnico, varie ed eventuali.  La situazione non è semplice, ma una decisione va presa in fretta: domani in Val d'Aosta inizia la stagione dei bianconeri...  di Fabrizio Biasin  

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