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Dacci oggi la nostra buca quotidiana

Mattias Mainiero risponde a Fabio Cobianchi

Mattias Mainiero
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  Caro Mainiero, si sta concludendo l'inverno e un segno tangibile sono le nostre strade, buche che si presentano in ogni angolo, segnaletica orizzontale quasi inesistente. Questo, ahinoi, è quello che vediamo tutti i giorni sulle nostre ormai logore strade italiane, un degrado senza fine. Lei che ne pensa? Fabio Cobianchi Pieve Porto Morone (Pavia) Certe volte, tornando a casa in auto, penso di essere a Beirut, quella dei bombardamenti. E penso anche che dovrei comprarmi una jeep o comunque uno dei quei veicoli militari con ammortizzatori e pneumatici rinforzati. Ci sono buche che, se uno ci cade dentro, solo gli speleologi possono salvarlo. E non è solo una questione d'inverno che sta finendo. Fossi, voragini e strade a groviera sono come le pizze: buche quattro stagioni. Pensi che su Facebook (l'ho scoperto grazie alla sua lettera) i gruppi che si occupano dei crateri romani sono decine. Uno l'hanno chiamato “Adotta una buca”. Un altro, più spiritoso, si intitola “Ce sarta er Cd”. Scrive un internauta: «Io abito in un campo da golf, proprio nella Striscia di Gaza». Un altro: «Quante sono le buche? Non le ho mai contate, anche perché, se le contassi, sarebbe come contare le pecorelle la notte. Ti addormenti prima». Un altro ancora: «In Italia bisogna chiedersi quanta strada c'è nei buchi della città». «Oggi me pareva de sta alla Dakar». «Giù da me ci sono dei fossi che sembrano cantine». C'è anche chi ha fatto il censimento delle buche. Pare che a Napoli ogni giorno se ne aprano dodici, domeniche e festivi compresi. Sono 360 al mese.  Nel 2011, ha raccontato l'assessore con delega alla manutenzione delle strade,  «fra buche, avvallamenti, voragini, tombini, marciapiedi, basolame e tipologie di danni diversi ci sono stati oltre quattromila e quattrocento interventi». Buche onnipresenti. Ne chiudono una, se la chiudono, e se ne aprono altre due o tre. Viene il sospetto che gli italiani non sappiano più passare l'asfalto sulle strade. Penso questo, caro Cobianchi. E penso un'altra cosa: le strade, i monumenti, le facciate dei palazzi sono il biglietto da visita delle nostre città. Ed è come se i nostri sindaci dessero ad un amico, un conoscente, un cliente un biglietto da visita con su scritto in eleganti caratteri il nome e cognome. Poi, leggermente sotto, una bella macchia di inchiostro. O di pomodoro. O di cioccolato. O di qualche altra cosa. [email protected] Di male in peggio Egregio Mainiero, non so se sia peggio Assad con i suoi orribili massacri senza fine - la foto pubblicata oggi anche da Libero è davvero raccapricciante - o l'incredibile inerzia della comunità internazionale, vigliacca e novella Ponzio Pilato, che riesce solo ad "appellarsi" al dittatore sanguinario affinchè fermi la violenza.Anna Manco e.mail Fumo (fiscale) negli occhi Il garante della privacy se la prende con i controlli fiscali asfissianti e utili solo per gettare fumo negli occhi all'opinione pubblica. I contribuenti sudditi sono da considerare tutti potenziali mariuoli e sulla base di queste premesse lo Stato si ritiene in diritto di andare a mettere il naso nei conti correnti di chiunque, anche in assenza di forti sospetti di evasione fiscale. L'accesso a dati sensibili quali potrebbero essere gli estratti conto bancari è una prerogativa che spetta esclusivamente alla magistratura, solo qualora il giudice o il pubblico ministero di turno decidessero di compiere delle indagini. In maniera del tutto analoga solo un magistrato può richiedere o ottenere i tabulati del traffico telefonico, cartelle cliniche, pagelle o altri dati sensibili. Nessun altro. Se passasse la linea del totale e incontrollato accesso ad ogni forma di archivio elettronico o cartaceo, allora anche qualsiasi datore di lavoro avrebbe il diritto di accedere al conto dei propri dipendenti per verificare che non vi siano incassi diversi da quelli dello stipendio.Randall J. Wilkins e.mail Uova marce su Sarkozy A Sarkozy nel corso della campagna elettorale sono state tirate uova marce, tempo fa lo stesso trattamento fu riservato al governatore della California. Come mai a Monti nessuno tira nulla? La risposta è molto semplice: gli italiani pur di risparmiare sulla spesa e sui generi di prima necessità sono anche disposti a mangiare le uova marce invece che sprecarle. Ma il presidente francese non si è fermato. Impavido, dimostrando che tutto il mondo è paese, ha lanciato la sua crociata contro l'evasione fiscale, minacciando di togliere la cittadinanza a chi non paga le tasse. Se basta rinunciare ad essere cittadini italiani per liberarsi dalla dittatura tributaria non ci penso due volte e metto immediatamente all'asta la mia cittadinanza su Ebay. Tanto io non me ne faccio nulla.Marco Codè e.mail Fornero, lacrime e pasta al pomodoro Signora Fornero, mi meraviglio di lei, caduta miseramente nello stesso errore di Michel Martone e di molti altri suoi colleghi in passato. Lasciamo pure stare le sue lacrime coreografiche, le emozioni si sa non si possono controllare, le parole invece sì e sono sempre in numero maggiore coloro che non pensano prima di parlare. Può anche darsi che lei abbia ragione e che se agli italiani venisse concesso un reddito minimo questi si adagerebbero e mangerebbero pasta al pomodoro tutto il tempo, magra consolazione se si pensa che con la pasta al pomodoro si sopravvive, con le stangate di questo governo invece no. Chi ha un reddito minimo mangia pasta al pomodoro e prende il sole, chi ha un reddito massimo mangia spaghetti, li vorranno al caviale (da 180 euro), e il sole lo va a prendere a migliaia di chilometri di distanza, a spese nostre. Se lei conoscesse un minimo di politica internazionale saprebbe che il reddito minimo di cittadinanza è stato introdotto da Lula l'8 gennaio del 2004 con la legge numero 10835, entrata in vigore il primo gennaio 2005. Devo quindi supporre che i brasiliani siano profondamente diversi dagli italiani. Se fosse vera la teoria della ministra tutti i brasiliani si sarebbero seduti a mangiare fejulada e churrasco tutto il giorno e di lavorare neanche a pensarci.  Invece il Brasile fa parte a pieno titolo dei Brics, il gruppo di paesi a maggiore crescita economica, mentre noi siamo tra i Piigs, pronti a dare il giro da un momento all'altro.Andrea Bucci Torino Consumi, crollo super Colui che pare essere in grado di trovare una soluzione a tutto, ora tace. C'è un crollo dei consumi e delle spese delle famiglie italiane eppure non arrivano proposte che non siano i soliti proclami in stile “cresci Italia” che riempiono la bocca e nulla più. I contribuenti italiani non hanno ancora fatto i conti con la stangata Imu, con l'applicazione retroattiva e illegittima delle addizionali regionali, non hanno ancora toccato con mano quanto costeranno loro queste nuove imposte calcolate sulla base di estimi catastali inopportunamente rivalutati, proprio in un periodo in cui il settore immobiliare è in uno stato di profonda catatonia. Quando gli italiani inizieranno a toccare con mano quanto saranno stati impoveriti e correranno ai ripari, questo governo benedirà l'attuale crollo dei consumi. Dai livelli attuali equiparati a quelli di 30 anni fa si balzerà ai livelli registrati durante la seconda guerra mondiale.Stefano Grattoni e.mail  

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